Via al forum di Davos, blindato il confine svizzero: ci saranno anche Zelensky ed Herzog

Sicurezza Inizia domani l’appuntamento con 500 partecipanti da oltre 90 Paesi del mondo. Attesi il presidente ucraino e quello israeliano

La Svizzera blinda i confini in vista del Forum economico mondiale di Davos, che inizia domani e che vedrà 500 partecipanti da oltre 90 Paesi diversi. Attesi anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nonché il presidente israeliano Isaac Herzog. Anche ai valichi con l’Italia sarà dunque innalzato il livello di guardia, mentre l’Ufficio federale della Dogana e della Sicurezza dei confini ha fatto sapere di aver provveduto ad inviare a Davos (Comune dei Grigioni a poco più di 200 chilometri dal nostro capoluogo), «specialisti per supportare le misure di sicurezza». «Il personale necessario sarà inviato da tutta la Svizzera in funzione della richiesta» ha precisato ancora l’Ufficio federale della Dogana e della Sicurezza dei confini.

Inevitabilmente, come già avvenuto in passato, il primo filtro sarà costituito dai valichi di confine, a cominciare da quelli che interessano anche il nostro capoluogo (Brogeda e Chiasso strada su tutti), così da evitare ad eventuali contestatori di avvicinarsi all’area dell’atteso Forum internazionale.

Nel dettaglio, il Governo svizzero ha approvato l’impiego di ben 5 mila tra soldati e forze di polizia a tutela della manifestazione e dei suoi ospiti. Attorno al perimetro del Forum è stata creata una barriera lunga 52 chilometri. Da ieri è off limits lo spazio aereo sopra la ricca cittadina grigionese. Soprattutto domani qualche rallentamento ai valichi potrebbe interessare anche i frontalieri in transito.

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