«Via il pedaggio dalla tangenziale». Ma la Regione boccia la proposta

Il caso Il consigliere regionale Pd Orsenigo: «Respinto il mio emendamento per stanziare fondi». L’assessore Fermi: «Sa bene che non si può fare ora. Il vero obiettivo i soldi per il secondo lotto»

Il Pd va all’attacco sul tema della tangenziale a metà e con gli unici 2,4 chilometri realizzati a pedaggio.

«Tante promesse, ma...»

Il consigliere regionale Angelo Orsenigo ieri in una nota ha detto: «Sono anni che paghiamo un’opera strategica come la tangenziale di Como, un moncherino di 2,4 chilometri a cui manca ancora un secondo lotto. Nonostante le promesse che abbiamo sentito negli ultimi otto anni, nonostante i continui appelli del Tavolo per la competitività della provincia di Como che ad aprile l’ha definita una “priorità infrastrutturale” e nonostante la destra sia al governo sia a Milano sia a Roma, la maggioranza in consiglio regionale ha deciso di bocciare la mia richiesta di fondi per la gratuità del primo lotto della strada e per il suo completamento». Orsenigo nel mirino mette la Lega: «Abbiamo un presidente di regione leghista, abbiamo un ministro alle infrastrutture e ai trasporti leghista eppure nulla si muove».

Nulla si muove dal maggio del 2015, dall’apertura cioè del primo tratto. Otto anni fa. Anni in cui a Roma ha governato prima il Pd di Matteo Renzi, poi di Paolo Gentiloni e ancora i due governi di Giuseppe Conte, prima la Lega con i 5 Stelle, poi il Pd con il 5 Stelle a cui è seguito il governo “allargato” di Mario Draghi fino a poco meno di un anno fa. Negli stessi otto anni la Regione ha visto sempre alla guida il Carroccio con Roberto Maroni prima e Attilio Fontana poi. «Fu il presidente Fontana, nel 2018 - prosegue Orsenigo - a promettere l’utilizzo gratuito del tratto comasco dell’autostrada. Prima di lui, fu il presidente Maroni a promettere la realizzazione del secondo lotto. Ci troviamo senza l’uno né l’altro. Il mio emendamento è stato bocciato da quegli stessi partiti che al tempo presero un impegno chiaro con i cittadini. Ancora una volta, dovremo aspettare che la giunta decida di tenere fede alla parola data».

A replicargli è l’assessore comasco a Università e Ricerca Alessandro Fermi (da due anni passato alla Lega). «Sulla gratuità del primo lotto, come Orsenigo sa, l’opera è stata finanziata con il contributo di privati e non è quindi un’opera pubblica. Per poterla realizzare non c’era alternativa al pedaggio».

Fermi invita però a guardare oltre, al completamento della strada: «Io credo invece che il vero obiettivo, come tutti noi vogliamo, sia ottenere il finanziamento del secondo lotto che, a differenza del primo, ritengo importante che sia finanziato sul modello della variante di Tremezzo e cioè con una compartecipazione di Regione e Stato».

«Incontro con il ministro»

«Sarebbe un’opera totalmente pubblica - prosegue l’assessore - e quindi non si porrebbe il problema del pedaggio. Io e il presidente della Camera di Commercio Galimberti, in occasione della visita del ministro Salvini a Como per il Patria, gli abbiamo consegnato un documento e ci siamo ripromessi che dopo l’estate ne avremmo parlato con lui sapendo che è l’opera principale per la provincia di Como e che se non portiamo a casa il finanziamento in questa legislatura difficilmente ci saranno altri momenti favorevoli per le risorse pubbliche». E chiude dicendo che «la Regione, così come per Tremezzo, è disponibile a mettere la propria quota di finanziamento. Salvini conosce il tema e ci sta lavorando. La speranza è quella di riuscire a finanziare l’opera.

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