Viaggio in Ucraina: quelle vite sospese tra guerra e quotidianità

Il reportage Insieme a un gruppo di volontari. Camion di grano in coda per chilometri e bunker ovunque. La gente è a passeggio in centro, i ristoranti sono pieni, ma è una normalità solo apparente: poco distante cadono le bombe

Viaggio in Ucraina: quelle vite sospese tra guerra e quotidianità
In città, a Chernivtsi, la vita continua, ma i segni della guerra sono ovunque

Trenta lunghissimi chilometri di camion di grano in coda per il passaggio della dogana verso l’Unione europea e innumerevoli posti di blocco della polizia mano a mano che ci si allontana dal confine Ue: così oggi si viene accolti in Ucraina.

Sul taxi diretto a Chernivtsi - centro ucraino a cento chilometri dalla Romania - c’è Anastasia. Piange sommessamente con la testa appoggiata al finestrino e il passaporto ucraino stretto fra le mani: sta rientrando nel paese da cui tutti vogliono scappare, per un funerale. Non dice chi è morto e non dice come, e nessuno ha il coraggio di chiederglielo.

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