Vietati “buttadentro” e comitive. Il sindaco: «Aspetto degenerato del turismo»

Overtourism Nuovo regolamento di polizia: stop alla promozione in strada di locali e taxi boat . Rapinese: «Mi sento molestato. I numeri sono esplosi». Banditi i gruppi con più di 25 persone

Como

Il turismo a Como per il sindaco Alessandro Rapinese ha subito un’«esplosione» e una «degenerazione» nell’ultimo anno. Sono parole che il primo cittadino ha scelto di utilizzare mercoledì sera durante il consiglio comunale che ha approvato - con l’astensione di tutti gli otto consiglieri di minoranza presenti - le modifiche al regolamento di polizia urbana con e in particolare all’articolo 27, che proprio al turismo di massa fanno riferimento. Un riposizionamento sul tema da parte del sindaco, che in occasioni passate aveva riconosciuto la forte attrattività esercitata sul turismo dalla città, ma che più raramente ne aveva criticato le conseguenze sulla città

Fenomeno in crescita

Nell’ultimo periodo però Rapinese non si è risparmiato nel denunciare con convinzione alcune di queste conseguenze, in particolare le «attività illegali e illegittime che minano le dinamiche e l’offerta per turisti e gitanti creando dumping di mercato», come ha spiegato citando le premesse della delibera che chiede le modifiche del regolamento di polizia urbana. All’articolo 27 infatti è stato aggiunto un punto che riguarda il divieto di promozione di attività di trasporto (stradale, nautico o aereo) sulla pubblica via o in luoghi aperti al pubblico così come il divieto di “invitare a entrare” le persone che transitano davanti a ristoranti, bar, alberghi ed esercizi commerciali a entrarvi. Insomma, banditi dalla città i “piazzisti” che offrono ai visitatori gite in barca sul lago e i “buttadentro” dei locali.

«Trovo questi comportamenti assolutamente fastidiosi - ha commentato Rapinese - Rovinano la qualità della frequentazione di luoghi pubblici». Nell’occasione, ha ammesso che «la nostra Como è esplosa (dal punto di vista turistico) e stiamo facendo di ogni per contenerne gli effetti. Sul lungolago nei momenti di massima piena la quantità di persone è tale da renderlo irriconoscibile». Il sindaco ha anche spiegato che le riunioni con Aprica per garantire la pulizia della città a fronte delle presenze sono ormai sempre più frequenti. E sul futuro ha aggiunto: «La bellissima e bruttissima notizia è che quest’anno il turismo in città crescerà molto». Il comandante della polizia locale Vincenzo Aiello ha spiegato ai consiglieri che le aree più interessate dai fenomeni ora vietati (il regolamento entrerà in vigore tra 15 giorni) sono piazza Duomo e viale Geno. «Siamo di fronte a una degenerazione turistica connessa a soggetti che non conoscono il territorio e dai quali io mi sento francamente molestato, quando ogni trenta metri mi sento proporre un pranzo o una promozione. Ora basta» ha concluso il sindaco.

Il tetto

Mercoledì - nonostante le perplessità dei consiglieri di minoranza che hanno ritenuto i divieti di buon senso ma, per come formulati, di difficile applicazione - è stata approvata una terza modifica che impone un limite ai gruppi di turisti con guida che non potranno essere più di 25, con qualche regola anche alle posizioni in cui potranno collocarsi per le spiegazioni di luoghi e monumenti (senza poter utilizzare strumenti di amplificazione della voce) così da non ostruire il passaggio.

Le key box vietate sugli arredi pubblici

Le novità volute dalla giunta e approvate dal consiglio comunale in materia di turismo sono per Stefano Legnani ancora troppo poco significative rispetto alle dimensioni del problema. «La montagna ha partotiro un topolino - ha detto il consigliere in aula - di fronte a un problema enorme che sta scoppiando da qualche anno è un po’ pochino. Non tutto può e deve essere oggetto del regolamento di polizia urbana ma ci sono anche altri aspetti su cui vedo che la città e l’amministrazione in particolare si sono mosse ben poco». In particolare Legnani ha chiesto che nel regolamento di polizia urbana venisse inserito un punto in cui fosse chiaramente vietata l’affissione di key box (scatolette a combinazione utilizzate dai proprietari di case vacanza per accogliere i clienti a distanza, comunicando loro il codice tramite cui accedere in autonomia alle chiavi). Una soluzione adottata da diverse città, come Firenze e Roma, ma contro cui, come ha ricordato in aula consiliare il sindaco, si è recentemente espresso il Tar del Lazio.

«Le case vacanza sono una tipologia di accoglienza che permette alle persone di venire qui a prezzi accettabili- ha detto Rapinese in risposta a Legnani - Il Tar ha cassato questo aspetto che lei propone. Inoltre il nostro regolamento vieta già l’utilizzo di key box su tutto ciò che è pubblico e noi stiamo agendo di conseguenza». Il Comune infatti, qualora ci fossero key box agganciate a beni pubblici (spesso capita di vederle, per esempio, sui pali della luce), interviene con una segnalazione al proprietario e la richiesta di rimozione, pena la rimozione forzata

© RIPRODUZIONE RISERVATA