Violenze e abusi sulla moglie, condannato a 5 anni di carcere

La sentenza Un uomo di 41 anni colpevole di maltrattamenti in famiglia, lesioni, danni e stupro. Era stata lei a raccontare tutto agli agenti dopo un incidente in via Oltrecolle causato intenzionalmente dal marito

La storia di presunti abusi e vessazioni tra marito e moglie era emersa per caso, in seguito ad un incidente stradale che la polizia locale aveva rilevato in via Oltrecolle il 27 settembre del 2021. Sembrava “solo”, si fa per dire, che un furgone si fosse schiantato accidentalmente contro un muro. Al volante c’era un uomo di origine moldava, 41 anni, residente in città. La vicenda che si delineò poco dopo, al sopraggiungere della moglie, fu però di tutt’altro tenore. Partendo proprio da quell’incidente, che era stato – secondo quella che è stata l’ipotesi dell’accusa – una sorta di atto dimostrativo da parte del marito per far capire alla moglie «che non aveva paura di niente».

Alle spalle, venne ulteriormente a galla, anni di «reiterate condotte violente, ingiuriose, minatorie e vessatorie», con anche un abuso sessuale commesso nel mese di febbraio del 2021. La storia ieri mattina è finita di fronte al collegio di Como presieduto da Valeria Costi che doveva decidere dopo la richiesta di condanna del pubblico ministero Massimo Astori (9 anni). Collegio che ha scelto per una pena più bassa confermando tuttavia l’impianto accusatorio: la condanna è stata infatti a cinque anni e sei mesi.

Le accuse hanno riguardato i maltrattamenti in famiglia, le lesioni, il danneggiamento e la violenza sessuale. A dare il via alle condotte finite nel capo di imputazione sarebbe stata la volontà della moglie di chiedere la separazione. Atto cui il marito (difeso in aula dall’avvocato Davide Giudici) si opponeva, arrivando (secondo la tesi accusatoria) a strappare il telefono di mano quando la vittima tentava di contattare la polizia.

La moglie aveva anche raccontato di essere stata picchiata con schiaffi sulle orecchie che avevano causato sordità temporanea, ma anche con spintoni e atti di forza. Fino ad arrivare, nel febbraio del 2021, a subire – contro la propria volontà – un atto sessuale completo sul divano di casa, dopo essere stata aggredita. A portare alla ribalta la storia fu l’incidente stradale. Quello che vide il marito, dopo l’ennesimo litigio, allontanarsi con il furgone per andare a sbattere a tutta velocità e volontariamente contro un muro della via Oltrecolle: «Così capisci che non ho paura di niente, non ci provare», aveva detto con riferimento, ritiene la procura di Como, alla volontà della donna di denunciare i fatti poi finiti a processo.

Episodi di violenza che sarebbero stati commessi spesso in presenza dei figli minori della coppia. Ieri infine, dopo le richieste di condanna che erano state formulate mesi fa dal pubblico ministero Massimo Astori, la vicenda si è conclusa nell’aula della Corte d’Assise di Como con la lettura della condanna – decisa dal Collegio – a cinque anni e mezzo. La difesa valuterà ora un eventuale ricorso in Appello alle lettura delle motivazioni che verranno depositate entro quindici giorni.

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