Visite ai parenti ricoverati in ospedale
Nelle altre province si può, a Como no

In città è possibile accedere solo a Villa Aprica: necessario il Green pass rispettare le indicazioni fornite dal personale e ridurre al minimo la permanenza

Como

Con il Green pass in tasca, sono molti i parenti che speravano di poter fare visita ai loro cari ricoverati in ospedale. In effetti, in alcuni è già possibile salire in corsia, nel rispetto delle prescrizioni che mirano al tutelare i ricoverati.

Non è così a Como, dove si resta fuori sia dalla struttura dell’Asst lariana che dal Valduce. Mentre riapre alle visite Villa Aprica: è indispensabile il Green pass, e la direzione sanitaria ha raccomandato di ridurre al minimo la permanenza e di attenersi alle indicazioni del personale.

Come Villa Aprica, anche a Bergamo sono state riaperte le porte ai visitatori (con una serie di prescrizioni), così come all’ospedale di Circolo di Varese, al San Gerardo di Monza (non per tutti i reparti è sufficiente il pass), al Manzoni di Lecco, e all’Asst Valtellina di Sondrio. Per avere la conferma è bastato chiamare i centralini.Che hanno confermato la necessità del certificato verde. Inoltre, in ogni struttura, possono esserci ulteriori prescrizioni interne, che possono variare anche a seconda del reparto in cui si vuole accedere.

Restano invece ancora in attesa i parenti dei ricoverati al Sant’Anna e al Valduce. Nel sito della Asst lariana, cliccando sull’ospedale Sant’Anna, sotto le indicazioni di dove si trova la struttura, c’è la “cornice” con le regole per l’accesso dei visitatori e accompagnatori. Entrambi hanno il segnale “sbarrato”: per i visitatori si precisa che «le visite ai degenti non sono consentite salvo autorizzazione preventiva del primario o del coordinatore infermieristico». E l’accompagnamento «a visite o esami è consentito solo per minori, disabili e utenti fragili non autosufficienti».

Al centralino del Valduce, alla richiesta se l’accesso sia consentito a chi ha il Green pass, la risposta è stata cortese ma deludente: «No, purtroppo no». Anche in questo caso, sul sito dell’ospedale una nota, dal titolo «Divieto di visita ai pazienti» del 2 agosto informa «la gentile utenza che, in una logica di massima prevenzione e sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari, dato il nuovo decreto legge n. 105 del 23 Luglio 2021 che proroga lo stato di emergenza dovuto alla pandemia Covid-19 fino al 31 dicembre 2021, la Direzione sanitaria dell’ospedale Valduce vieta la visita ai parenti degenti a partire dal giorno 28/09/2020 e fino al 31 dicembre 2021, salvo situazioni particolari». Che sono eventuali autorizzazioni dei coordinatori o referenti dei reparti, in pediatria (uno dei genitori) o in ostetricia (il papà del neonato o un unico parente indicato dalla madre).

Sono passate quasi due settimane da quando la Regione ha inviato una circolare sull’organizzazione delle attività sanitarie e sociosanitarie. Nella parte relativa al polo ospedaliero, in particolare sulla regolamentazione degli accessi, si precisa che «l’ingresso nelle strutture ospedaliere da parte di tutti i soggetti esterni deve essere regolamentato dalla Direzione sanitaria», che definirà anche «le fasce orarie per le visite, la durata e la frequenza degli accessi e il numero dei visitatori autorizzati contemporaneamente per ciascun paziente».

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