Vitto, alloggio e 1600 euro netti
Ma le Rsa sono senza infermieri

Como: problema cronico: lo scorso anno fu chiesto l’intervento dell’esercito.Sul territorio ne mancano decine e i servizi essenziali potrebbero saltare

Nelle Rsa la carenza di infermieri si sta aggravando tanto da mettere a rischio i servizi essenziali.

Si moltiplicano le offerte di lavoro, che quasi sempre cadono nel vuoto e c’è perfino chi, insieme al contratto, offre un alloggio gratis.

Bisogno di professionisti

La mancanza di infermieri nelle case di riposo è ormai un problema cronico, basti ricordare che, solo lo scorso anno, la Ca’ d’Industria si era rivolta al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella chiedendo l’invio dell’esercito. La crisi è sempre più profonda, il fabbisogno di professionisti anche negli ospedali e nelle cure domiciliari non basta più, le Rsa non sono attrattive per le nuove risorse che vengono tutte drenate dai concorsi pubblici.

«Se cerchi lavoro come infermiere fai domanda alla Fondazione Ca’ d’Industria – si legge in un annuncio - una volta assunto, da oggi puoi alloggiare gratuitamente in un appartamento di proprietà della Fondazione». Nelle strutture cittadine della Ca’ d’Industria lavorano 24 infermieri, ma una residenza conta ormai solo su infermieri liberi professionisti, a partita Iva, impegnati anche in altri lavori. Servirebbe almeno un terzo dei professionisti sanitari in più. La stessa situazione si registra anche nelle altre 56 Rsa presenti nel Comasco, per un totale di decine di posizioni richieste.

La presenza minima di infermieri, da rispettare nelle strutture è sempre più a rischio. «La carenza peggiorerà – dice la direttrice della Ca’ d’Industria Marisa Bianchi – perché i prossimi passi del sistema sanitario puntano molto sugli infermieri per le cure domiciliari e per le case della comunità, senza pensare a soluzioni ad hoc per le Rsa». Impossibile chiedere agli operatori socio sanitari di fare le veci degli infermieri, non hanno abilitazioni e competenze. «La situazione si sta ulteriormente aggravando – dice GianMarco Beccalli, presidente della Ca’ d’Industria – serve un intervento normativo, una soluzione da parte delle autorità».

Offerte di lavoro

Anche al don Guanella il tenore delle offerte di lavoro è simile. «Stiamo cercando infermieri come dipendenti o liberi professionisti – si legge sul sito – con incarico a tempo indeterminato, a 1.600 euro netti per 13 mensilità al superamento del periodo di prova, turni di notte esclusi, con il contratto di settore e con la disponibilità di vitto e alloggio».

Come uscirne? «La crisi è profonda – ragiona Mario Sesana, presidente di Uneba, l’Ente che raccoglie il maggior numero di Rsa della provincia – in generale gli infermieri sono pochi, l’emergenza Covid ha richiamato negli ospedali tutte le forze con un esodo dalle Rsa che continua ancora adesso». E per il futuro «non abbiamo prospettive a breve termine e molte strutture rischiano di non riuscire più a rispettare gli standard richiesti».

A pagare il conto sono gli ospiti, gli anziani che vivono nelle Rsa.
S. Bac.

© RIPRODUZIONE RISERVATA