«Al Piccolo Teatro
un debutto da fiaba»

Alla testa di un team lariano, il regista porta nella “Scatola Magica” di Milano “Alice nel paese delle meraviglie”

È un debutto “da fiaba” (nel vero senso della parola) quello che sta vivendo, in queste ore, il regista comasco Stefano De Luca.

Fino al 22 dicembre, il sabato e la domenica e dal 21 al 26 gennaio, nella Scatola Magica del Piccolo Teatro Strehler, andrà in scena “Alice nel paese delle meraviglie”, tratto dal capolavoro di Lewis Carroll (Info: www.piccoloteatro.org). E non sarà l’unica novità di una stagione ricca di impegni e di lavoro per il regista.

De Luca, perché mettere in scena “Alice”?

Lo spettacolo fa parte di una trilogia dedicata alle fiabe. Non è infatti l’unico allestimento che il pubblico potrà vedere nella Scatola Magica. Durante la stagione riprenderemo “Il principe ranocchio swing – Cappuccetto rosso rock” già proposto in palcoscenico lo scorso anno. Inoltre, da martedì, cominceremo le prove di “Hansel e Gretel” che debutterà il 2 gennaio prossimo. Tutte queste storie vengono rilette seguendo il filo rosso di una diversa fruizione da parte del pubblico dei più giovani.

In che modo?

Per evitare che i bambini abbiano una fruizione unicamente passiva, abbiamo pensato ad allestimenti molto stimolanti, basati sulla relazione tra immagine e parola. Ho voluto che l’immagine, l’illustrazione e la presenza dell’attore in scena, coinvolgano i ragazzi. Questo avviene grazie alle illustrazioni in movimento della disegnatrice comasca Ester Castelnuovo. Esperta di illustrazioni di libri per l’infanzia, Ester ha creato i disegni e le animazioni di tutti gli spettacoli. Comasca è anche Linda Riccardi che ha creato lo spazio scenico che mette i bambini al centro della storia

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Insomma, al Piccolo lavora un team made in Como?

È proprio così. Ne sono molto orgoglioso. In scena poi per “Alice”, abbiamo due attori molto bravi. C’è Lucia Marinsalta, che interpreta il ruolo della protagonista, insieme a Lorenzo Demaria che narra la storia nei panni del Bianconiglio e, in rapide trasformazioni, darà voce anche agli altri personaggi: il Blubruco, il Cappellaio Matto, il Pazzogatto.

I due attori interagiranno con la scenografia?

Sì. Lo schermo è retroproiettato e i due attori agiscono al di qua e al di là dello schermo, ora come attori e ora come ombre. È come se entrassero e uscissero dallo schermo, come nella storia di Alice che “attraversa lo specchio”. Si crea una commistione tra realtà e fantasia, a tutto vantaggio dei bambini. Sarà uno spettacolo agile, vivacissimo e pieno di giochi. Il paese delle meraviglie non è altro che il mondo magico del teatro, in cui tutto è possibile.

Da dove nasce la passione per le fiabe?

Le amo da sempre e ho lavorato tanto su questo genere. Calvino dice che le fiabe sono “Il catalogo dei destini degli uomini”. Mi hanno sempre affascinato e le porto in scena mescolando il linguaggio antichissimo della narrazione ma anche la musica, l’animazione e le nuove tecnologie.

Ci sono altri progetti all’orizzonte?

In agenda, per il 2020, c’è una bella e importante trasferta. Tra febbraio e marzo sarò al Teatro Mali di Mosca, il più antico teatro drammatico della capitale russa. È davvero la mia seconda casa e mi trovo benissimo. Mi chiedono sempre di parlare loro di Como, del suo lago.

Cosa allestirà a Mosca?

Nella lunga trasferta proporrò la quarta regia realizzata al Mali. Metterò in scena “Natale in casa Cupiello” di Eduardo De Filippo.

In lingua originale?

No. Lo spettacolo sarà recitato in russo, da attori russi. Io porto al pubblico la nostra tradizione teatrale forte, che però passa attraverso la lingua russa. Un lavoro che dimostra l’universalità del nostro teatro.

Ma non è finita qui…

No. Continua il mio lavoro al Sociale di Como per le Scuole del Teatro, ma intanto sto provando, al Piccolo, “L’isola di Arlecchino”, uno spettacolo scritto da me su un episodio veramente avvenuto in cui ho colto una metafora potente sull’amore per il teatro.

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