
Cultura e Spettacoli
Mercoledì 02 Novembre 2022
Il rock’n’roll non è più giovane. Adesso è storia
Musica Con la scomparsa di Jerry Lee Lewis ci ha lasciato anche l’ultimo dei “pionieri”. Tutto incominciò con un signore un poco pingue

Il rock è morto? Se lo sono domandati in tanti ed esistono diverse teorie in merito, ma quello che è certo, ineluttabile, è che con la scomparsa di Jerry Lee Lewis, a 87 anni venerdì scorso, se n’è andato l’ultimo dei grandi pionieri che, quasi settant’anni fa, contribuirono a gettare le fondamenta di quella musica che ci ostiniamo a definire “giovane”. Questo perché esistono le registrazioni, i dischi, che non hanno età, per cui il selvaggio “killer” del pianoforte sarà sempre lo scapestrato pestatasti che tormentava lo strumento gridando “Whole lotta shakin’ goin’ home” e “Great balls of fire” così come, grazie anche alle tantissime foto, ai filmati e ai “musicarelli” made in Usa, tutti quei ragazzi terribili rimarranno, per dirla con il discepolo Bob Dylan, “forever young”. E dire che il primo di loro sembrava già anzianotto all’epoca.
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