«Io faccio ridere per scelta e destino»

Debora Villa L’attrice sabato sera al Sociale di Como con il suo “one woman show” intitolato “20 di risate”

Anche la Prosa Open del Teatro Sociale arriva al debutto. La rassegna dedicata a spettacoli più leggeri e divertenti, realizzata in collaborazione con MyNina Spettacoli, avrà la sua “prima”, domani sera, sabato 18 novembre, con lo spettacolo “20 di risate”, uno show molto speciale di e con Debora Villa. La nota e simpatica attrice comica festeggia, con questo progetto per le scene, i suoi primi vent’anni di carriera artistica sul palcoscenico. Come ben sa il folto pubblico che apprezza la vis comica di Debora Villa, quelli che verranno raccontati sul palco del Sociale sono stati vent’anni molto intensi e all’insegna della versatilità.

L’attrice, con la sua frizzante verve, accompagnata da molta autoironia, è stata ed è protagonista in televisione, radio, cinema e teatro. In più è riuscita ad uscire dagli steccati, alternando ruoli comici o di conduttrice brillante, a ruoli drammatici. Ha lavorato con moltissimi compagni di scena: Paolo Rossi, Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Biagio Izzo, Aldo Giovanni e Giacomo, Ricky Tognazzi, Stefania Sandrelli, Elena Sofia Ricci, Claudio Amendola, Enrico Bertolino, solo per citarne alcuni. Domani sarà sola in scena per uno spettacolo che la metterà in relazione diretta con il pubblico, chiamato a interagire con la scena. I biglietti per assistere allo spettacolo costano da 34 a 25 euro più prevendita. Info: www.teatrosocialecomo.it e 031/270170. Si ricorda che la rassegna Prosa Open continuerà con due appuntamenti di sicuro interesse. Il 14 dicembre, vedremo Giuseppe Giacobazzi in “Il pedone” e il 26 febbraio sarà la volta di Ale&Franz, in “Comincium”. Ora è proprio Debora Villa ad anticiparci i contenuti del suo One woman show.

Signora Villa, il suo spettacolo celebra vent’anni di risate. Come giudicherebbe questa lunga e breve avventura di palcoscenico?

È sempre un’avventura stupenda. Per me il palco è la vita, è casa. Non c’è posto più bello. Anche se non sono un’attrice classica non riesco a immaginarmi senza le risate del pubblico. ogni sera mi regala un’emozione unica che si rinnova costantemente.

Quale è stata la scintilla che l’ha portata alla risata come scelta di arte e di vita? In Italia, non erano (e non sono) così frequenti le donne impegnate in comicità...

Credo che l’ironia e l’autoironia per me siano caratteristiche innate. Quando una fa ridere “suo malgrado”, l’unica cosa da fare è di necessità virtù. E così ho sempre cercato di fare.

Lei ha lavorato con molti compagni di scena. Le esperienze migliori? Maggiore solidarietà o rivalità tra colleghi?

Il mio ambiente non è facile, ma per le donne cosa è semplice? Paolo Rossi, con cui ho fatto Il Molière lo considero mio maestro. Bertolino un signore. Aldo Giovanni e Giacomo simpaticissimi. Diego Abatantuono una guida. Massimo Boldi un amico.

In questi vent’anni come si è evoluta la sua vis comica?

Ho iniziato giocando molto con il mio corpo e mettendo in scena una versione di Debora buffa, impacciata. Ho proseguito trattando sempre più temi legati al problema femminile come la narrativa maschilista e la disparità di genere. Ad oggi, mi sono spinta ancora più in là nel prossimo spettacolo parlerò del problema dell’esaurimento umano dal punto di vista sia emotivo che psicologo che sociale.

E il rapporto con il pubblico?

Non potrei vivere senza il mio pubblico. Scherzo e parlo direttamente con chi è seduto in platea, per tutto lo spettacolo. Anzi, dirò di più. In “20 di risate” la scaletta la decide proprio il pubblico. È uno spettacolo jukebox, sempre diverso e divertente proprio perché imprevedibile.

Quali i temi della serata?

Affronterò con gli spettatori e alla mia maniera, tante situazioni diverse. Si parlerà di favole ma anche di gravidanza; dei problemi dell’età, fino ad arrivare alle riflessioni sul tempo; da Aristotele ad Eva; da Pioltello al mondo, passando per le emozioni che tutti condividiamo.

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