“Mahagonny” convince al Sociale. Applausi al giovane cast di talenti

Teatro Successo per l’opera di Brecht e Weill interpretata dagli allievi del Conservatorio e diretta dal Maestro Dal Bon

Quella dell’“Ascesa e caduta della città di Mahagonny” di Bertolt Brecht e Kurt Weill, rappresentata per la prima volta a Como in Teatro Sociale, è la cronaca di un successo non scontato, perché si trattava di andare in scena con un’opera lirica atipica e difficile, affidata a studenti del Conservatorio di Como, coinvolti in gran numero dall’istituto e affidati alla direzione musicale di Bruno Dal Bon e alla regia di Stefania Panighini. Ed è stato un trionfo anche al di sopra delle più rosee aspettative, grazie all’impegno e alla dedizione di tutti e, evidentemente, alla bontà di un progetto didattico che non si è discostato, per serietà e costruzione, da una produzione professionale. La partitura di Weill è variegatissima e attinge alle suggestioni più eterogenee, come era caratteristica del compositore soprattutto in quel periodo, all’inizio degli anni Trenta. Se la mano di Dal Bon è solidissima, l’orchestra ha risposto con grande slancio attraversando due ore di musica con grande autorevolezza. La stessa che si è ritrovata nei cantanti, sicuri, convincenti anche come attori di una pièce sfaccettata, ben inquadrata dai visual realizzati dalla Naba di Milano. Meritatissimi applausi per Benedetta Mazzetto, Kang Minjung e Ding Liou, ma tutto il cast della prima ha dominato l’opera. Grande la parte riservata al coro, affidato a Domenico Innominato.

Un’opera di altissima qualità, doppiamente riuscita pensando alla giovane età di ragazze e ragazze in scena e in buca, legittimo orgoglio per il Conservatorio e per la città.

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