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Domenica 29 Giugno 2025
San Siro e il Boss, si riaccende l’amore. Doppio concerto per chiudere il tour europeo
Musica Bruce Springsteen torna nell’amato Meazza: «Un posto che non dimenticherò mai». Appuntamento lunedì e giovedì
Milano
Un amore vero, quello tra Bruce Springsteen e San Siro. Con i fan, quelli che nel 2013 hanno colorato gli spalti con la scritta “Our love is real”, pronti a regalare un’emozionante sorpresa al loro idolo e con il Boss che, nel salutare il pubblico del Meazza nell’ultima sua apparizione, disse: «Questo posto è un posto che non dimenticherò mai». E non è un caso che proprio Milano e che proprio San Siro sia l’ultima tappa europea del tour del rocker nato per correre e della sua inarrivabile E Street Band.
San Siro a tutti i costi
Non poteva esserci appuntamento migliore per chiudere il Land of hope and dream tour che farlo su quel rettangolo di “terra di speranza e di sogni” abbracciato da tre anelli di passione pura. Springsteen, pur di poter suonare a San Siro, ha “tradito” il suo storico promoter italiano, quel Claudio Trotta che è per il Boss più dell’organizzatore delle sue tappe italiane, ma quasi un amico. Le odiose regole del mercato musicale, con la predominanza di super potenze come Live nation (che si accaparra praticamente tutte le date disponibili per utilizzare San Siro come luogo di concerti, pur senza avere ancora artisti da piazzare... tanto arriveranno), ha spinto l’ex ragazzo di Freehold a cambiare promoter per la prima volta dal 21 giugno 1985, ovvero da quel concerto che fece scoccare l’amore eterno tra il pubblico italiano e il Boss.
Fan da ogni parte del mondo
E dunque doppio appuntamento milanese per Springsteen (a proposito: non stupitevi, settimana prossima, se lo vedrete passeggiare per Como visto che è quasi certa la sua presenza al Villa d’Este): si comincia domani sera, lunedì 30 (inizio ore 20 e attenti alla puntualità, non si ritarda più neppure un minuto) e si concede il bis giovedì 3 luglio. Quando i ragazzi di “Our love is real” regaleranno a Bruce e alla sua Band una coreografia che promette grandi emozioni.
Cosa aspettarsi da questa che potrebbe anche essere l’ultima apparizione a San Siro per il Boss, quarant’anni dopo la prima alla Scala del calcio e del rock? Difficile a dirsi. Mai come quest’anno Springsteen alterna scalette rigide con poche sorprese a serate in cui regala chicche ed emozioni extra al suo pubblico. Lo ha fatto a Praga due settimane fa. Lo ha ripetuto, soprattutto, nella seconda serata di San Sebastian (32 canzoni e tante novità) la scorsa settimana. Di sicuro i suoi dialoghi con il pubblico italiano si concentreranno, soprattutto, sulla denuncia contro l’amministrazione Trump e l’attuale situazione degli Stati Uniti che il Boss definisce di pericolo per la democrazia.
I fan, quelli più caldi, quelli che lo hanno seguito per oltre cento se non duecento concerti, sono a San Siro già da martedì scorso. Ieri in coda, per piazzarsi sotto il palco, ve n’erano già più di duecento. Tra questi tantissimi stranieri: spagnoli, greci, inglesi, norvegesi, belgi, francesi, qualche americano. E loro si aspettano tantissimo da questa doppia data milanese.
Dopotutto, come scrisse un giornalista del New York Times, recensendo un’esibizione del Boss a San Siro: «Non hai mai davvero visto un concerto di Sprinsteen se non lo hai visto in Europa. E, soprattutto, se non lo hai visto a San Siro». Buon rock a tutti.
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