Tutto Van De Sfroos con l’orchestra. Una collaborazione che sa di riscoperta

Eventi Nuovo tour teatrale per il cantautore laghèe, accompagnato dall’ensemble Folkestra. Serie di eventi live a partire dal 23 gennaio. Tappa anche al Sociale di Como il 25 marzo

C’era una volta, dieci anni fa, “Synfuniia”, un progetto che vedeva le canzoni più belle (e più adatte) di Davide Van De Sfroos, arrangiate per una grande orchestra. Un’idea che fruttò un album, ma pochi concerti.

Un’idea che deve essere rimasta nell’animo del cantautore lariano se è vero che ora presenta un nuovo tour teatrale che lo vedrà esibirsi con una Folkestra, un ensemble più ristretto che lo accompagnerà nei concerti, non senza rinunciare agli elementi insostituibili della sua band.

Inizio

Questa nuova serie di live, ideati e prodotti da MyNina Spettacoli, partirà dal Teatro di Varese il prossimo 23 gennaio. Naturalmente non mancano il Teatro Sociale di Como (25 marzo) e quello di Sondrio (14 febbraio) nell’elenco che vedrà l’artista esibirsi anche al Sociale Mantova (24 gennaio), al Dal Verme Milano (1° febbraio), al San Rocco Seregno (19 febbraio), al Nuovo di Arcore (10 marzo) e al Giuditta Pasta di Saronno (14 marzo). Chi vuole seguire Bernasconi allontanandosi un po’ di più lo ritroverà anche al Teatro La Fabbrica di Villadossola, in provincia di Verbania, il 31 gennaio, al Lac di Lugano il 20 febbraio, al Teatro Cagnoni di Vigevano il 25 febbraio, al Teatro Infinity di Cremona il 7 marzo, al Teatro Nuovo di Verona il 21 marzo, All’Auditorium Santa Chiara di Trento fino al Teatro Donizetti di Bergamo il 24 aprile, quando si chiuderà il tour (ma altre date si aggiungeranno in futuro).

«Luce diversa»

«Questo tour è un modo per riscoprire le mie canzoni in una luce diversa – racconta Van De Sfroos – con nuovi colori, nuovi respiri. La Folkestra porta con sé l’energia e la profondità del suono collettivo, ma resta fedele allo spirito delle storie che abbiamo sempre raccontato insieme al pubblico».

Il connubio tra rock e orchestra inizia, timidamente, proprio 60 anni fa quando una formazione prettamente moderna, i Beatles, pubblica una canzone per chitarra acustica e quartetto d’archi, l’immortale “Yesterday”, eseguita dal solo autore, Paul McCartney. Una formula che i fab 4 perfezioneranno negli album a venire con altri capolavori come “Eleanor Rigby”, con un ottetto, e “A day in the life”, con un uso psichedelico di un’intera orchestra sinfonica.

Non era scontato: prima erano solo gli artisti pop, visti come polverosi parrucconi, a cimentarsi con archi e fiati, ma grazie a quello sdoganamento tanti altri, come i Doors di “The soft parade” o i Nice di Keith Emerson di “Ars longa, vita brevis” si cimentarono, fino alle vere commistioni operate da band come Moody Blues, Deep Purple, Pink Floyd, Procol Harum fino al connubio dell’Electric Light Orchestra. Da lì la storia arriva fino a oggi, con tanti artisti, anche italiani, che hanno riletto il loro repertorio storico con arrangiamenti “classici”. Più raro che avvenga in ambito folk e ancora più inaudito che a cimentarsi sia un cantautore che ha scelto un dialetto locale come idioma privilegiato.

I biglietti per le nuove date saranno disponibili da martedì 21 ottobre dalle 10 su TicketOne e alle biglietterie dei teatri.

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