Una notte per il Beatle “tranquillo”. Auguri in musica a George Harrison

L’evento A 80 anni dalla nascita, “My Sweet George” celebra stasera il chitarrista e compositore. “Kid” Gariazzo e Alessio Brunialti all’Officina della Musica per cantare le sue canzoni più belle

A guardarlo da una pura prospettiva musicale, il 1943 è stato un vero e proprio anno di grazia: in Italia, ad esempio, ha visto la nascita di due mostri sacri come Lucio Dalla e Lucio Battisti, l’uno il 4 e l’altro il 5 marzo, stesso nome, stesso peso colossale nella crescita artistica di moltissimi e nella memoria di intere generazioni passate, presenti e future.

25 febbraio

Ma mentre i due Lucio facevano capolino nel mondo, da qualche giorno, e precisamente dal 25 febbraio, anche Liverpool, seppur inconsapevolmente, era diventata la culla di un altro che, negli anni, sarebbe diventato un’icona artistica senza pari: George Harrison.

Cantautore, polistrumentista, compositore, attore, produttore cinematografico e discografico, chitarrista e cantante dei Beatles dal 1960 al 1970, è autore di alcuni dei brani più famosi del quartetto, da “While my guitar gently weeps” a “Long Long Long”, contenute nell’album “The Beatles” del 1968, conosciuto come “White album” o “Doppio bianco”, passando per “Something” e “Here comes the sun” di “Abbey Road”, disco del 1969, ma di certo non si può glissare sulla sua incredibile carriera postbeatlesiana da solista, che nel 2004 gli ha fatto guadagnare l’ingresso, per la seconda volta (la prima nel 1988 in quanto membro dei quattro di Liverpool), nella Rock and Roll Hall of Fame.

A lui, alla sua storia, alla sua musica e a tutto quell’immaginario collettivo che, negli anni, è stato alimentato dalla sua figura carismatica e poliedrica è dedicato “My Sweet George”, l’omaggio in programma questa sera all’Officina della Musica di via Giulini 14/b a Como, che avrà sul palco, come provetti cantastorie, Alex Kid Gariazzo, beatlesiano da sempre (in questi mesi addirittura in tournée con Hamish Stuart, chitarrista di Paul McCartney), cantante, chitarrista e perla sfavillante della Treves Blues Band e Alessio Brunialti, critico musicale e penna brillante del quotidiano La Provincia di Como.

Scoperta

Insieme, guideranno il pubblico alla scoperta (o riscoperta) della storia del cosiddetto “Beatle tranquillo”, forse quello dei quattro che si ricorda di meno, forse quello che, dagli altri, è sempre stato trattato con maggiore sufficienza, come ha raccontato Peter Jackson nella sua miniserie televisiva “Get back”, che segue la creazione artistica dell’album “Let it be” del 1970 e contiene il celebre concerto sul tetto di Savile Road, a Londra, ripreso dal regista Michael Lindsay-Hogg. Dagli esordi nel quartetto di Liverpool con “Don’t bother me” del 1963 al loro successo planetario, dal suo approccio al cantautorato fino alla sua carriera solista, che ha dato vita a canzoni di grande bellezza, il viaggio di questa sera sarà allo stesso tempo una sorpresa e una conferma, capace di coinvolgere tutto il pubblico presente. Inizio evento ore 21, contributo soci Acli ArteSpettacolo a 12 euro. Possibilità di cenare e bar con servizio al tavolo dalle 20 alle 21.

Prenotazione consigliata tramite WhatsApp, indicando nome e cognome dei partecipanti, ai numeri 3517066922 e 3492803945.

© RIPRODUZIONE RISERVATA