Una star al festival, c’è Bregović: «Lancio un messaggio di pace»

Cernobbio Questa sera alle 21.30 il musicista bosniaco in scena a Villa Erba: «Sempre bello esibirsi qui. Una dimora così carica di storia e di suggestioni»

È Goran Bregović la prima star internazionale ospite del “Lake sound park festival” organizzato da MyNina Spettacoli: stasera alle 21.30 si esibirà con la sua Wedding & Funerals Band, tornando a Villa Erba a vent’anni da uno storico concerto del 2005. «La cosa bella, quando ti esibisci in Italia – racconta – è che i luoghi sono meravigliosi, come questa dimora così carica di storia e di suggestioni».

Un amore per il nostro Paese che risale a quando era un ragazzo e viveva in quella che si chiamava Yugoslavia, sotto il regime titino che vietava la musica occidentale, «Ma non il Festival di Sanremo, che per noi era come un sogno. Per noi era una finestra spalancata su un mondo diverso». Forse anche per questo ha in repertorio canzoni come “24mila baci”.

«Intimorito»

«Ero un po’ intimorito nell’eseguirla proprio qui, ma poi la gente ha iniziato a cantarla in coro assieme a noi ed è stato straordinario». Recentemente Bregović e i suoi sono arrivati proprio al Festival per duettare con Olly in una versione de “Il pescatore” di Fabrizio De André, contribuendo alla sua affermazione.

«Non credo che abbiamo avuto un ruolo in questo – minimizza il musicista – ma è stato bello suonare con lui. Dopo pochi minuti abbiamo capito che era uno di noi, con uno spirito un po’ gitano. Siamo stati bene con lui e penso che si sia trovato bene con noi». Ma come si spiega il grande successo della musica balcanica in Italia? «Non lo so – ride – non me lo so né lo voglio spiegare. La nostra è una musica particolare, che nasce per le feste, per accompagnare le bevute e per ballare. Io ho iniziato suonando nelle bande di ottoni che erano tutte a conduzione familiare. Dopo ho raccolto attorno a me i migliori musicisti di queste famiglie».

Nel mezzo una parentesi con Bijelo Dugme, la più importante rock band jugoslava. «Ci piaceva Dylan, curavamo molto i testi». Poi è arrivato il cinema, le colonne sonore (“Ne ho due per film che non sono ancora usciti, bloccati dai tempi del covid”) e questa orchestra.

L’ultima volta

Quando venne a Cernobbio vent’anni fa il mondo era diverso: «In tutto il mondo, come nel mio Paese, che ha una storia molto complicata, c’è sempre stata questa alternanza di momenti di grande ottimismo e altri di disperazione. Ora siamo in uno di questi brutti momenti, in cui abbiamo paura che possano succedere ancora cose tremende e le vediamo accadere. Noi lanciamo un piccolo messaggio di pace, come se fosse racchiuso in una bottiglia, sperando che qualcuno lo raccolga, qualcuno che conta, perché il problema non sono mai le persone, ma chi detiene il potere».

Disponibili biglietti a 39 e a 34 euro. È possibile prenotare il parcheggio all’autosilo di fronte a Villa Erba (www.parkforfun.com). Sono disponibili anche altre aree di sosta gratuite: parcheggio del Bennet (piano -1), parcheggi di Akzo Nobel, in via Silvio Pellico, parcheggi di via Filzi e viale Matteotti; parcheggio Lidl. È attivo un servizio navetta Asf gratuito dalle 19.30 all’1.30, in collegamento con i principali parcheggi.

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