Con la moda per fuggire alla violenza

Il progetto Un concorso voluto da Telefono Donna con l’obiettivo di lanciare un messaggio di rinascita e raccontare che dalla violenza si può uscire

Novanta borse per lanciare un messaggio di rinascita, dalla violenza si può uscire. Borse ideate e realizzate dagli studenti pensando alle donne vittime di violenza, donne che, con forza, coraggio e determinazione, decidono di riprendersi la propria vita.

«Cambiare con la moda» è il titolo del concorso lanciato da Telefono Donna Como Odv, operativa dal 1991 nella lotta contro la violenza di genere e la Cooperativa L’Una e le Altre, Casa di accoglienza per donne maltrattate. Prima di essere una gara di creatività però, è un progetto, giunto alla sua seconda edizione, la prima nel 2021, che ha coinvolto quest’anno quattro scuole comasche a indirizzo tessile-moda: Setificio, Cometa, Liceo Melotti e Da Vinci - Ripamonti.

Un messaggio contro la violenza

«Lo scopo era quello di realizzare manufatti che veicolassero un messaggio contro la violenza e che dessero soprattutto una nota di speranza e positività. L’input delle borse è stato dato da noi, i ragazzi hanno lavorato in gruppi o da soli e le hanno prima progettate e poi realizzate fisicamente» spiega Corinna Rivara operatrice Telefono Donna referente dello sportello casa/lavoro, il servizio che aiuta le donne che stanno uscendo da una situazione di abusi a trovare un’occupazione e un alloggio, ma anche una delle coordinatrici del concorso. Una novantina i lavori pervenuti all’associazione: «Tantissime borse, tutte interessanti. Abbiamo pensato di metterle in mostra il giorno della premiazione che si è svolta il 26 maggio. Canottieri Lario ha aperto la sua associazione all’iniziativa ospitando l’evento e dandoci la possibilità di allestire un’esposizione. Una giuria di esperti ha attentamente visionato i lavori premiando quelli che sono stati giudicati i migliori».

I premi del concorso

Il primo premio ex aequo è andato a Arianna Compagnoni con la borsa “Re-nata Rubino” e Alessia Braga con “Cordelia”, entrambe dell’Istituto Paolo Carcano. Secondo posto per Clarissa Castelli dell’Istituto Cometa Formazione Oliver Twist con “Chiamami con coraggio” e terza posizione per Matilde Colombo, Anna Rusconi e Alice Tettamanti del Liceo Artistico Melotti con “iSadora”. Presenti all’appuntamento: Corinna Rivara, il vice sindaco Nicoletta Roperto, l’assessore alle Politiche giovanili e pari opportunità Francesca Quagliarini, il presidente di Telefono Donna Como Arianna Liberatore e il presidente della Canottieri Lario Leonardo Bernasconi. «La nostra idea è quella di realizzare una mostra aperta al pubblico in settembre, magari in collaborazione con il Comune di Como. Sono lavori splendidi vale davvero la pena di farli vedere anche per tutto l’impegno che ci hanno messo i ragazzi».

La moda per veicolare messaggi positivi

La violenza si associa sempre a qualcosa di brutto, gli ultimi fatti di cronaca sono negli occhi di tutti: «In questa circostanza invece l’intento era quello di lanciare un messaggio di rinascita, anche attraverso la moda che è qualcosa di bello. Abbiamo notato che spesso le donne che affrontano un percorso di fuoriuscita dalla violenza, a poco a poco si trasformano anche fisicamente e ritornano a essere belle. Si truccano, si curano, scelgono i vestiti. La moda veicola un messaggio positivo».

«Attraverso la moda è possibile sviluppare un pensiero critico fondato sul reciproco rispetto e immune da stereotipi – si legge nel regolamento del concorso - Educare al rispetto reciproco significa iniziare a porre le basi per formare adulti più consapevoli, affettivamente e socialmente maturi e il contesto scolastico è un ambito privilegiato per la costruzione di una cultura che valorizzi le differenze ed educhi alla parità».

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