Con l’arte nei borghi, alla (ri)scoperta del nostro territorio

Non solo murales Il paesaggio filtrato da opere e colori in grado di fondersi con la natura e con l’architettura

Esiste un modo di attraversare il paesaggio che ci spinge a seguire i colori e le forme, fino a incontrare l’arte che diventa una sola cosa con la natura e l’architettura dei luoghi. Viaggiare tra i paesi dipinti del nostro territorio è adottare una prospettiva diversa che invita a cogliere l’inaspettato tra le pieghe di una città o negli angoli più nascosti di un borgo che si affaccia sul lago. A volte l’arte diventa la chiave di lettura per ripercorrere la vita di un’artista, oppure è il volano per rilanciare una realtà che si era un po’ spenta, lo strumento per trasmettere un messaggio, attirare i riflettori su una problematica o semplicemente è un valore di bellezza che si accorda al resto e chiede solo di essere contemplato.

Caglio è un piccolo borgo, si sviluppa tra vicoli, piazzette e caratteristiche dimora in pietra. Proprio lì, in quello scrigno, sono sparsi come tesori le riproduzioni di alcune opere del pittore Giovanni Segantini che a Caglio visse per un intero anno. Il percorso Segantini è una mostra permanente a cielo aperto. «Il Comune di Caglio – come si legge dal sito della Pro Loco - ha voluto rendere omaggio a Giovanni Segantini e alla sua permanenza in Brianza, in occasione dei 150 anni dalla nascita del grande pittore divisionista, nel 2008. In collaborazione con La Pro Caglio ha collocato en plein air alcuni dei suoi maggiori capolavori, riprodotti a grande dimensione, nei punti del borgo brianteo più suggestivi e più strettamente legati al maestro, come la casa in cui visse dal 1885 al 1886». Anche a Pusiano seguendo il nuovo percorso Segantini si possono vedere le riproduzioni di diverse opere del pittore diviosionista che dalla natura e dai colori di quest’angolo di Brianza trasse ispirazione.

Il progetto “Murarte 90” invece a partire appunto dal 1990, ha trasformato le vie del paese di Cadorago in un museo all’aperto; infatti passeggiando è possibile ammirare sulle facciate delle case opere di pittori italiani e di altri paesi europei. I “murales”, di notevole interesse artistico, sono stati realizzati con le tecniche più diverse, alcuni rappresentano aspetti della vita e delle storie del paese, mentre altri sono pura espressione della creatività dei singoli autori.

A Claino ancora si sono inventati un modo tutto originale per valorizzare il borgo, che nonostante sia di grande interesse artistico e architettonico, ha visto tanti dei suoi abitanti abbandonare il luogo natio per trasferirsi altrove. Con l’intento di rilanciare la frazione è nato nel 2015 il progetto “Borgo Dipinto Claino”. È un’iniziativa di rivalutazione di questo Comune montano della provincia di Como, che si affaccia sul Lago Ceresio, e che gode di per sè di una posizione privilegiata tra lago e monti. Sono più di 50 i dipinti realizzati lungo tutto il paese, alcuni molto grandi e altri più piccoli e difficili da scorgere. Sul sito clainoconostenoturismo.it è riportato uno stralcio della lettera che Claudia Pasquini e Luisella Parisi indirizzarono all’amministrazione comunale, l’dea è di arricchire la frazione con dei dipinti artistici di spunto culturale e storico con richiamo alla vita del borgo. «A Claino con Osteno arte, cultura e storia si fondono. Una galleria a cielo aperto con un patrimonio artistico, antico e recente, visitabile gratuitamente ogni giorno dell’anno: una significativa attrattiva turistica che si aggiunge alle bellezze già esistenti sul territorio». Guardando all’altra sponda del Lago di Como, nel Lecchese, non possiamo non ricordare il borgo di Perlasco, dove i muri raccontano la storia del leggendario Lasco, mentre a Taceno diversi murales parlano degli antichi mestieri e delle tradizioni di una volta.

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