Da Rebbio ad Assisi, una scuola per la pace

L’esperienza In Umbria domenica insieme agli attivisti del Coordinamento comasco anche i giovani studenti della Fogazzaro

Cuore a cuore per 24 chilometri, uniti a tanti altri studenti provenienti da tutta Italia da un unico intento comune: testimoniare la pace. E’ stata un’esperienza tanto arricchente quanto emozionante quella vissuta da 22 studenti della scuola secondaria di primo grado “Antonio Fogazzaro” di Rebbio, che domenica 21 maggio hanno partecipato alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi. Una grande festa a cui l’istituto partecipa dal 2014 e che ha un significato speciale in un contesto come quello del quartiere periferico della città di Como, caratterizzato da una spiccata multiculturalità.

Tra diversità e opportunità

Mondi diversi, chiamati a convivere tra loro, a intrecciarsi nel rispetto reciproco, tanto nelle strade quanto, a maggior ragione, nella scuola, che proprio sulla coesistenza delle varie etnie ci ha fondato un credo, un filo conduttore del percorso didattico. «Tra i nostri alunni ci sono 30 nazionalità diverse – testimonia la dirigente scolastica Daniela De Fazio – Va da sé che concetti come multiculturalità e collettività sono intrinsechi al nostro programma e vanno a toccare le diverse discipline. E sono strettamente connessi al concetto di pace, che non è solo assenza di guerra, ma anche e soprattutto rispetto dei diritti e delle diversità. È a questo che cerchiamo di educare, creando un modello di sintesi, senza che nessuno rinneghi le proprie specificità e caratteristiche, ma nel quale tutti abbiano le stesse possibilità». E in un percorso educativo in cui la pace è sinonimo di conoscenza delle diversità e di pari opportunità, la marcia di domenica assume un significato ancor più speciale. Ne sono conferma i numeri della spedizione umbra, alla quale, oltre ai 22 studenti, hanno partecipato una trentina tra insegnanti, collaboratori scolastici, personale Ata e di segreteria. Una grande famiglia, partita da Rebbio già la mattina di sabato, per un’esperienza di forte connessione all’interno del gruppo, ma anche con le scuole del resto d’Italia, che ha visto impegnati 119 istituti e 71 università, per un totale di 10mila persone. Un punto di arrivo di un percorso di avvicinamento che gli studenti hanno affrontato negli ultimi mesi, e che ha visto la Fogazzaro impegnarsi soprattutto nella Giornata della Cura delle persone e dell’ambiente alla Ca’ d’Industria, ma anche in classe, con gli speciali quaderni di pace, che hanno stimolato dibattito e confronto. Il culmine dell’emozione, però, è stata naturalmente la marcia di domenica, dove i sogni, i momenti tante volte immaginati, si sono finalmente concretizzati.

Un’esperienza da ricordare

«Per i ragazzi è stata un’esperienza senza dubbio stancante, ma altrettanto entusiasmante – racconta Mario Forlano, professore di educazione fisica e una delle anime del progetto – Abbiamo iniziato sabato sera condividendo il significato del nostro impegno per la pace. Un impegno che deve essere massimo per raggiungere un obiettivo così importante e che di certo non è mancato durante la marcia. Anche se la fatica traspariva sui volti degli studenti, la loro volontà di portare a termine il cammino per una causa comune è andata oltre ogni ostacolo. E vedere migliaia di coetanei, provenienti da tutte le regioni, fare lo stesso, è stato estremamente significativo». Una volta giunti a destinazione, davanti al Sacro Convento di San Francesco, è stato firmato il “Patto d’Assisi”, ideato per educare le giovani generazioni alla fratellanza e alla pace. È stato il culmine di un’esperienza che i ragazzi difficilmente dimenticheranno e che ci si augura possa essere un ingrediente prezioso nella formazione degli uomini di domani. Tuttavia, alla Perugia-Assisi, non erano presenti solo studenti. Il Coordinamento Comasco per la Pace ha organizzato a sua volta un pullman con una quarantina di persone di tutte le età, che ha raggiunto l’Umbria per partecipare alla marcia. «È un evento di grande importanza – afferma Roberto Caspani, presidente – È pensato per i giovani, ma è aperto a tutte le età, quindi, anche quest’anno, abbiamo cercato di coinvolgere le realtà del nostro territorio, semplici cittadini compresi, e di partecipare con un gruppo numeroso. Anche perché, vista la situazione che l’Europa, ma anche il mondo intero, stanno vivendo, l’edizione di quest’anno ha assunto un significato ancor più profondo. È stata l’occasione per condividere, sensibilizzare, non lasciar cadere le motivazioni che ci spingono a cercare sempre una via diplomatica». E se l’augurio è che i giovani, uomini di domani, possano fare tesoro di questa esperienza, quello immediato è che la voce dei 10mila di Assisi possa arrivare anche a chi, il mondo, lo governa già oggi.

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