
Dal lockdown alla Romania. “Supporto Attivo” non si ferma mai
Quartieri Dietro al lavoro del gruppo “Supporto attivo” un pool di giovani e giovanissimi sempre in prima linea

C’è chi era disposto, come Camilla, a raggiungere Rebbio da Canzo tre volte a settimana, per fare volontariato. Nello specifico, aiutare famiglie in difficoltà con la distribuzione di generi alimentari, raccolti attraverso donazioni o la raccolta alimentare in alcuni centri commerciali della città. E c’era chi, in principio, a Sagnino e nei quartieri limitrofi, portava la spesa ad anziani o persone impossibilitate a uscire in pieno lockdown. Con questo spirito, con una mentalità giovane e dinamica, dal 2020 si è fatto strada il gruppo Supporto Attivo, grazie all’opera di tanti volontari giovani.
Le prime “missioni” furono organizzate con ragazzi, praticamente tutti under 30. Lo ricorda Mattia Sacchi, uno degli ideatori: «L’idea di portare la spesa durante il lockdown, fu di un gruppo di ragazzi. Così come gli interventi a Blevio, dopo l’alluvione nell’estate 2021: grazie a un gruppo Telegram con 170 iscritti, organizzammo squadre di 15-20 persone per spalare fango e dare aiuto».
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