Dalla separazione al divorzio: ripartire è sempre possibile

Il percorso Anche la Chiesa di Como promuove un progetto di aiuto. L’obiettivo? «Accompagnare, discernere e integrare le fragilità»

“Accompagnare, discernere e integrare le fragilità”. Sono questi i tre verbi-guida del percorso –avviato ufficialmente qualche mese fa, al termine del Sinodo diocesano, dopo un intenso lavoro di riflessione iniziato nel 2018 – che la Chiesa di Como promuove a sostegno dei fedeli in situazione di nuova unione dopo la separazione o il divorzio.

Costola dell’Ufficio per la Pastorale della famiglia, dallo scorso luglio è stato istituito un apposito Servizio diocesano, guidato – per volere del vescovo – da don Luigi Savoldelli, già parroco di Albate e Muggiò. «Terminato il mio ministero attivo in parrocchia – ci racconta –, ora ho la possibilità di seguire più da vicino questo percorso che ha, come punto di partenza, il capitolo VIII dell’Esortazione apostolica “Amoris Laetitia” di Papa Francesco». Il documento del Santo Padre, pubblicato nel 2016 al termine dei due Sinodi sulla famiglia, «indica chiaramente un nuovo cammino, da parte della Chiesa, con i separati e dei divorziati in nuova unione, in vista della possibilità di accostarsi nuovamente ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia». Ciò che sta alla base di “Amoris Laetitia” è comune per tutti, mentre poi «sta alle singole Diocesi declinare il percorso da compiere».

Nel caso di Como, come conferma don Savoldelli, «già il vescovo Diego Coletti aveva avviato una commissione di studio: grazie al lavoro condotto, il 14 febbraio 2018 monsignor Oscar Cantoni ha promulgato la nota pastorale “Accompagnare, discernere e integrare le fragilità” con le indicazioni concrete sul da farsi».

Il lavoro, come si diceva, è entrato nel vivo soltanto ultimamente. «Con l’indizione del Sinodo diocesano, nel 2018, abbiamo scelto di aspettare un po’: questi percorsi, infatti, potevano essere il frutto concreto del cammino sinodale. E poi, naturalmente, con la pandemia, tutto si è fermato più del previsto».

Ora il cammino è partito, secondo le indicazioni del vescovo nel Libro sinodale. «Il Servizio che seguo ha lo scopo di individuare, su tutto il territorio diocesano, alcuni sacerdoti disponibili, con il compito di seguire i separati e i divorziati. Contestualmente, poi, si tratta di costituire équipe di accompagnamento con laici, religiosi e persone che hanno già vissuto questo cammino». Dopo l’estate, con il nuovo anno pastorale, «l’idea è di partire per essere, come Chiesa, una presenza significativa per quanti sperimentano un momento di crisi. Non si tratta di promuovere un matrimonio di “serie B”, quanto – invece – di aiutare chi desidera ripartire serenamente dopo un periodo di difficoltà», aggiunge.

Per favorire momenti di ascolto e di compassione, il delegato diocesano è presente «ogni sabato, dalle 9 alle 12, in Cattedrale a Como: oltre ad ascoltare le confessioni, volentieri mi rendo disponibile per un colloquio in merito». A partire da settembre, don Luigi farà lo stesso anche il venerdì mattina, al santuario di Sant’Antonio da Padova a Camerlata.

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