Volontari anche d’estate. I “ragazzi” di Lora: «Da noi nessuno rimane mai solo»

Il racconto Viaggio nella sede dell’associazione anziani. Gite, pranzi, chiacchiere e tombolate: anche a Ferragosto

Un grande cortile, una fila di ombrosi platani, cinque tavoli intorno ai quali siedono gruppi di giocatrici e giocatori. Un saluto cordiale e poi gli occhi tornano sulle carte. In questo afoso pomeriggio d’agosto è facile farsi prendere dalla malinconia, quella che fa dire a Celentano “Quasi quasi prendo il treno e vengo da te...”. Ma se sei anziano, magari vedovo o vedova, e non c’è nessuno che ti aspetta in qualche altro posto, come trascorrere queste giornate lunghe e vuote? Qui nella sede dell’associazione Anziani di Lora, cascasse il mondo, tutti i pomeriggi Ferragosto compreso, si sta in compagnia. Una chiacchiera, una spuma, un biscotto o una fetta di torta e una bella sfida a burraco.

La vicepresidente Pierangela Torchio ci accompagna a visitare gli spazi dell’associazione che ha sede nel centro civico del Comune di Como.

«In questo periodo - racconta - le mattine passano in fretta, la spesa, qualche commissione...Ma per tanti anziani i pomeriggi non finiscono mai. Noi organizziamo partite di burraco tutti i giorni, ci si parla, si ascoltano i bisogni di chi è solo». Fuori nel cortile c’è una bella frescura e se piove c’è la sala all’interno con un bar. L’associazione ha a disposizione un piccolo ufficio e un magazzino; accanto, le stanze di altre associazioni e un enorme salone per le feste che il Comune affitta al quartiere e che, in teoria, anche gli ospiti del Centro possono usare, ma a pagamento. «Il prossimo 24 agosto festeggeremo i novant’anni di una nostra associata - racconta Pierangela Torchio - faremo una bella festa nel cortile sperando nel sole. Il Comune un tempo ormai lontano ci dava qualche contributo, ora invece purtroppo tocca a noi darne al Comune, abbiamo calcolato per quest’anno una spesa in più di 1.600 euro, una tegola che non ci voleva dopo il Covid». L’associazione dopo la pandemia ha dimezzato i suoi soci: da 200 a 100. Quelli che ora frequentano stabilmente il centro sono una trentina. Appese alle pareti della sala ci sono decine di fotografie che ritraggono i gruppi di anziani che dal 1988, anno della nascita dell’associazione, sono passati per questo Centro.

Arrivano altri amici da Lipomo, Pierangela li chiama “i miei ragazzi”, li accoglie con un sorriso, conosce tutti e tutti la conoscono, è un vero e proprio punto di riferimento: «Con loro c’è stata una specie di “fusione” per il torneo di bocce», spiega divertita. Pierangela si premura di tenere pulito il cortile, di provvedere a piccoli interventi di pulizia e manutenzione. Tiene a sottolineare che senza l’aiuto del presidente non riuscirebbe a star dietro alle incombenze burocratiche.

Un corso per imparare a usare lo smartphone, gite organizzate, pranzi e tombolate: sono tante le iniziative che l’associazione si inventa i suoi anziani, anche se Pierangela non è ottimista: «Ho la sensazione che saremo l’ultima generazione a impegnarsi per un centro sociale: il quartiere si sta svuotando, non ci sono più negozi e servizi solo bar e i nuovi pensionati scelgono altre attività per il tempo libero. Cerchiamo di stare uniti perché c’è bisogno di servizi sociali, ma facciamo sempre più fatica, il catering per esempio - aggiunge Pierangela con un po’ di amarezza - quest’anno non so se riusciremo a farlo. Non vogliamo un contributo ma neanche essere tassati».

Nonostante le ombre sul futuro, l’atmosfera in questo angolo del quartiere è serena e accogliente. Il pensiero va alle cose da fare, e qui ce ne sono sempre tante. In barba alla malinconia dell’agosto in città.

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