La lettera di Lidia: «Pagine difficili da leggere. Ma quanti insegnamenti»

Giorno della memoria Una delle lettere inviate alla scrittrice sopravvissuta all’Olocausto dagli studenti

Carissima signora Ines Figini,

la sua vicenda raccontata tra le pagine del libro “Tanto tu torni sempre” mi ha fatto riflettere e capire tante cose. Penso comunque che non sarò mai in grado di capire i suoi sentimenti e tanto meno di comprendere tutto il suo dolore e la sua sofferenza; spero che l’intera umanità non debba più sopportare simili atrocità. Grazie a lei ho imparato cosa vuol dire perdere tutto, rimanere senza niente e che, grazie al coraggio e alla determinazione nel sopravvivere, si ottiene la speranza di continuare a lottare per qualsiasi cosa non arrendendosi mai. Questo è stato un libro molto difficile da leggere. Non posso neanche dire che mi sia piaciuto perché cose simili non sarebbero mai dovute accadere. È terribile anche solo immaginare quante cattiverie la follia umana possa produrre. Ma è stato d’aiuto alla mia istruzione. Certo le sono grata di questa testimonianza anche perché grazie alla sua forza e al suo coraggio tutti possono sapere, conoscere: per imparare. Imparare dagli errori del passato per condannare e non ripeterli mai più.

Lidia

© RIPRODUZIONE RISERVATA