Marco-coraggio, il tumore non ha vinto: in un’intervista mamma Carla racconta come tutto è iniziato su YouTube

Video La mamma del giovane youtuber comasco morto per un raro cancro: «Una forza incredibile, un cuore immenso»

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«Questa me l’ha regalata per la festa della mamma, l’aveva presa tanti mesi fa perché non pensava di arrivarci vivo». Si tocca un ciondolo a forma di cuore che porta con orgoglio al collo mentre parla Carla Cerea, che a Sagnino è sempre stata nota per essere la postina del quartiere e che improvvisamente per tutta Como e per molte altre persone in giro per l’Italia è diventata la mamma di Marco.

La storia di suo figlio, Marco Colombo, morto a causa di un rarissimo cancro lo scorso dieci maggio - «il giorno del suo compleanno, il trentatreesimo» continua a sottolineare lei - ha fatto il giro d’Italia perché il suo nome è legato a quello di un canale YouTube di successo. “Io vs cancro”, due milioni e mezzo di visualizzazioni dei 100 video caricati e quasi 24mila iscritti. Sono numeri che riescono a raccontare solo una parte di questa incredibile storia.

Amato da tutti

«Pensi che l’altro giorno un signore di Treviso, di 65 anni, ha chiamato in posta e ha chiesto alla mia direttrice di poter lasciare un messaggio per me, con il suo numero di telefono. L’ho richiamato e mi ha detto che ha conosciuto Marco guardando i suoi video su YouTube e si è affezionato, ora da Treviso vorrebbe venire qui per far visita alla sua tomba».

È stato sepolto al cimitero di Monte Olimpino, Marco, proprio di fronte alla lapide del cugino morto a sua volta in giovane età a seguito di un incidente avvenuto mentre volava con l’aliante. Marco era amato tra la sua gente, quella dei quartieri comaschi, dove era conosciuto soprattutto perché lavorava al Gran Mercato di Sagnino. «Tant’è - spiega mamma Carla - che all’inizio io ho pensato che quel dolore pelvico che aveva e quel terribile rigonfiamento fossero dovuti a un’ernia che si era procurato al lavoro. Invece il dottore che l’ha visitato ci ha detto che non era così: “Lo vuoi dire a tua madre?” gli aveva chiesto. “Sì, certo” aveva risposto lui. Così ho scoperto che era un tumore... molto raro».

La malattia

Una malattia difficile fin da subito, quella di Marco, che nei suoi video racconta il dolore atroce, la preoccupazione della famiglia, le cure. Lo fa con un’energia se non altro invidiabile, quasi un fiume in piena di parole ed emozioni: «Io all’inizio non sapevo del canale YouTube, poi un giorno mi è comparso per caso sul telefono ed era Marco!».

La festa per i primi 500 iscritti, poi i video con mamma Carla, il supporto di papà Claudio e dei due fratelli, il più piccolo Davide - «un gemello praticamente, perché anche se hanno otto anni di differenza, si somigliano in tutto» - e del più grande Roberto.

«Lo abbiamo sempre appoggiato perché lui voleva sfogarsi forse, voleva raccontare la sua storia a quante più persone possibile. Certo non si aspettava di raggiungerne così tante. Quando era in coma, negli ultimi giorni, gli ho sussurrato “Sai che hai 21mila iscritti?”. Lui mi ha fatto un mezzo sorriso, penso che abbia capito».

Alcuni iscritti al suo canale negli ultimi giorni - quando, ancorché debolissimo, Marco non rinunciava a filmare anche pochi secondi di video per aggiornare i suoi follower - gli scrivevano pregandolo di non abbandonarli. «Una ragazza con problemi di anoressia gli ha scritto: “Marco tu non puoi morire, perché io parlo di te con i miei genitori e mi dai forza”».

In effetti bastano pochi minuti di navigazione sul canale YouTube “Io vs cancro” per rendersi conto di quanto sostegno e affetto si sia creato in questa comunità digitale che ruotava tutta intorno a lui. Migliaia i commenti sotto ai video, in continuo aumento le visualizzazioni e gli iscritti: chi arriva su questa pagina, anche oggi che Marco non pubblica più video, continua a sentirsi a casa, al sicuro. Ma soprattutto si sente libero di condividere la propria sofferenza e la propria storia con chi è disposto a leggere i commenti e a rispondere, come ancora mamma Carla fa.

Una famiglia online

«Vi racconterò tutto - dice Marco nel primissimo video registrato all’inizio del suo percorso a tu per tu col cancro, ormai due anni e mezzo fa - e se avete domande non esitate a farmele, perché siamo tutti sulla stessa barca». Lo ha fatto davvero, ha raccontato tutto: dalle piccole gioie che richiedono decine di minuti per essere scandagliate in ogni dettaglio, ai video di pochi secondi degli ultimi giorni.

«Dietro quegli ultimi video c’eravamo noi. Lo sorreggevamo mentre salutava i suoi follower come solo lui sapeva fare: “Ciao bella gente”. Ha aiutato tanti con la sua storia e per questo non chiuderemo mai quel canale e anzi tutti i proventi che derivano da YouTube saranno devoluti alla ricerca, perché malattie d».

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