
Diogene / Como città
Martedì 27 Dicembre 2022
Nata a Mosca, salva profughe ucraine
La storia Il Natale di Nataliia: «Quest’anno non c’è alcuna voglia di festeggiare. L’unico desiderio? Ritrovare la pace»

«Lo spirito del Natale quest’anno è troppo lontano, quasi non esiste». A dirlo è una donna che, al contrario di quanto successo più di 2mila anni fa a Betlemme e che continua ad avvenire ogni giorno nel mondo, non ha lasciato solo chi aveva bisogno di rifugio. Sono parole pesanti quelle di Nataliia Bavikina, nata a Mosca, cresciuta in Ucraina e da 22 anni in Italia, Paese di cui è diventata cittadina. Nataliia, che ha accolto nella sua casa italiana due profughe ucraine, apre uno spiraglio.
Il rito ortodosso
«Il Natale, così come lo si immagina in occidente è lontanissimo dai pensieri ucraini. Nei Paesi dell’Est arriva prima il Capodanno – continua la donna - In Ucraina e Russia seguiamo il rito ortodosso, per cui siamo ancora un po’ lontani dalla frenesia degli ultimi giorni, ma è inutile far finta di nulla: quest’anno sarà durissimo trovare la voglia di far festa». La storia di Natalia l’avevamo raccontata a marzo, attraverso La Provincia all’inizio del conflitto; lei con padre russo e madre ucraina e con molti parenti e amici che ancora vivono nella terra di origine si era aperta, raccontando i primi giorni travagliati di questo conflitto, che ormai dura da più di dieci mesi.
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