Palio del Baradello, il filo lungo 900 anni che ci lega al passato

La tradizione La magia della rievocazione storica che dal 1981 si rinnova e intreccia persone e vissuti. Da domenica il via agli eventi, il 24 il corteo storico

C’è un filo rosso che collega il 1159 al 2023, che ogni anno si allunga, si rinnova, si intreccia e crea sempre più nodi, unendo persone, vite e vissuti.

È la magia del Palio del Baradello, l’evento che ogni anno, dal 1981, attraverso una fedele rievocazione storica, fa rivivere a Como i festeggiamenti che vennero organizzati a metà del XII secolo per l’arrivo in città di Federico Barbarossa. Una festa di colori, tra la voglia di riscoprire le proprie radici e la bellezza dello stare insieme, condita con un pizzico di sano campanilismo e senso di appartenenza a un borgo, una contrada, un quartiere. Ai tempi d’oro sono stati 12 nella stessa edizione, oggi sono sei (Camerlata, Cernobbio, Cortesella, Quarcino, Sant’Agostino e Tavernola), ma la passione, quella no, non è mai diminuita. Ne è testimone Vanna Schiera, tesoriera e mamma del presidente Stefano Tagliabue, da quasi 40 anni attiva per il Palio per il quartiere di Tavernola.

«Mi hanno tirato dentro un po’ per caso – racconta – Era il 1984. Ho deciso di darmi da fare e di mettere insieme un gruppo che volesse partecipare al corteo e ai giochi. Non avevamo un gonfalone né tantomeno dei costumi. Eppure, abbiamo formato un gruppo di laboriose persone di Tavernola e siamo riusciti a creare quasi tutto da soli. Questa è stata la prima cosa che, probabilmente, mi ha fatto innamorare del Palio: la bellezza delle relazioni, del ritrovarsi, del fare qualcosa con gli altri».

I costumi

E farlo con le proprie mani ha sempre reso tutto più emozionante. Se oggi la maggior parte dei costumi vengono riciclati di anno in anno, un tempo il lavoro sartoriale iniziava mesi prima. «Ricordo che un anno ci siamo messi in testa di vestirci da tarocchi. Abbiamo fatto tutti i costumi da zero per la sfilata. È stato un lavoro immenso, ma portato avanti con passione. Ricordo che, durante il corteo, nei pressi di Porta Torre, mi sono voltata indietro. Vedere il serpentone di carte rosse e blu è stata un’emozione fortissima. Ho sentito un brivido che mi ha ripagato di tutto il lavoro». È proprio il momento in cui il lavoro di mesi si traduce nell’evento, tangibile e vissuto, a gratificare maggiormente i volontari per i quali, il Palio del Baradello, accanto al fascino della rievocazione storica, resta soprattutto un momento da vivere con i propri concittadini. Ed è questo che li spinge ad andare oltre a difficoltà sempre più grandi a causa di un difficile ricambio generazionale.

«A Como è cambiato il tessuto sociale – spiega Giuseppe Devotella, maggiorente – In città è sempre più difficile coinvolgere la gente, ma soprattutto i giovani. Noi, però, crediamo fortemente nel valore della tradizione e del guardare dentro la nostra storia. La sfida è includere. Per questo motivo, già dai prossimi anni, abbiamo intenzione di lavorare duramente per trovare persone che abbiano voglia di riprendere in mano il Palio negli storici borghi che ne hanno fatto parte. E perché no, magari potremmo coinvolgere i paesi limitrofi e i turisti. Lanciamo, però, un appello a tutti i comaschi: venite a conoscere questo evento e aiutateci a tenerlo vivo».

Il programma

Pensiamo al presente, però. In questi giorni c’è un Palio del Baradello tutto da vivere, il cui antipasto è già andato in scena durante la Fiera di Sant’Abbondio. Domenica 10 settembre, alle 15, ci sarà la cerimonia del saluto e la visita alla sentinella di pietra Castel Baradello. Venerdì 15 alle 20.45, alla Basilica di Sant’Abbondio, ci sarà invece l’elevazione spirituale che anticiperà il ricco weekend. Sabato 16 alle 16, infatti, Federico Barbarossa farà il suo ingresso a Como, accolto, in piazza Grimoldi, dal Vescovo e dal Console della città. Da lì partirà un corteo che raggiungerà Piazza del Duomo.

Dopo le cerimonie di rito, alle 19, inizierà la gara ufficiale. Due i giochi: la cariolana, con due uomini per squadra, e la corsa delle lavandere, dove a rappresentanza di ogni borgo, contrada o comune ci sarà una donna.

Alle 20.30, invece, ci sarà la cena medievale al porticato del Broletto. Domenica 17 sarà dedicata ai bambini e alle famiglie, con giochi e attività didattiche dalle 14.30, tra via Pretorio, Broletto e piazza Grimoldi. Gran finale la domenica successiva, allo stesso orario, con il Gran Corteo Storico di tutti i borghi, con oltre mille figuranti, dall’Ippocastano fino in piazza Cavour.

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