Quelli de Lo Snodo. Progetti (e sogni) che funzionano

Qui Erba Storia breve di una idea di grande successo. Tutto è iniziato con Youth-Lab di Fondazione Cariplo. Poi il coinvolgimento di oltre 570 giovani del territorio

Lo Snodo nasce nel 2019 con l’idea iniziale di prendersi cura della stazione di Erba. Idea che ha funzionato da filo conduttore permettendo all’associazione giovanile e culturale di articolarsi nei modi più disparati. Associazione che allo scoccare del suo quinto anno di vita conta oltre 40 volontari e 550 frequentatori. L’organizzazione affonda le sue radici nel progetto YouthLab finanziato da Fondazione Cariplo, con l’obiettivo originario di rilanciare le politiche giovanili sul territorio erbese. Ma non solo. Il progetto ha inoltre permesso la riqualificazione degli spazi della stazione di Erba, ad oggi sede dell’associazione. Il nome stesso nasce dallo “snodo” ferroviario, al tempo stesso punto di arrivo e di partenza: luogo dove i ragazzi hanno quindi la possibilità di fare esperienze, orientarsi e cogliere nuove opportunità per il loro futuro.

La chiusura dopo il Covid

«È stato un percorso tortuoso - dice Simone Pelucchi, presidente de Lo Snodo - alla pausa dettata dal covid è seguita la chiusura della stazione per quasi un anno a causa di infiltrazioni di acqua dal tetto». Nonostante le difficoltà, l’associazione ha sempre continuato il suo lavoro sul territorio e il metodo di lavoro basato sul coinvolgimento attivo dei volontari e sulla valorizzazione delle loro idee ha dato ottimi risultati.

Seguendo queste modalità i ragazzi sono stati in grado di mettere in piedi attività settimanali ed eventi sempre più abituali, primo fra tutti l’aula studio. Frequentata da oltre 570 ragazzi, in un anno i volontari de Lo Snodo hanno garantito un totale di 1800 ore di apertura. «Lo scorso gennaio abbiamo aperto l’aula studio per rispondere all’esigenza dei giovani di avere un luogo accogliente dove poter studiare e fare socialità attiva. Sin da subito il riscontro è stato positivo». Grazie alle collaborazioni con le scuole superiori di Erba e con la biblioteca stessa, l’iniziativa dell’aula studio va nella direzione auspicata: far conoscere gli spazi della stazione e le opportunità che l’associazione offre agli studenti più giovani.

Oltre all’aula studio Lo Snodo, con il contributo della dottoressa Claudia Verganti e del dottore Claudio Colombo, ha messo a punto il progetto “Ascoltiamoci”, sportello psicologico gratuito. «Ascoltiamoci è rivolto alle persone fra i 14 e i 30 anni che si trovano in difficoltà e che sentono la necessità di uno spazio sicuro dove potersi sentire accolti, ascoltati e compresi», racconta Pelucchi. L’obiettivo del progetto non è solo quello di fornire un sostegno immediato ai soggetti in difficoltà, ma anche di promuovere una mentalità nuova e aperta al confronto. Tra le altre iniziative, la Scuola di Cittadinanza Attiva Territoriale, Scat, che nasce dalla collaborazione tra la rete di associazioni e il Coordinamento Comasco per la Pace, che da anni propone la Scuola dei Diritti Umani sul territorio comasco.

Comunità e lavoro di squadra

La sfida è quella di stimolare negli studenti curiosità, interesse e riflessione sul tema dei diritti umani e della cittadinanza attiva, in chiave sia universale sia territoriale. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo e partecipazione da tutte le scuole superiori di Erba”.

«Come Snodo non abbiamo intenzione di fermarci, ma mantenere i servizi e le attività che già facciamo, ampliandole sempre di più. Ogni giorno, inoltre, tentiamo di incrementare il numero dei volontari e delle realtà con cui collaborare. Per fare questo, siamo sempre alla ricerca di nuovi bandi e nuove opportunità. Già in queste settimane, infatti, stiamo lavorando al fine di presentare alcuni progetti al bando YouthBank di Fondazione Comasca», conclude Pelucchi. Tutto questo continua ad essere possibile grazie alle realtà con cui Lo Snodo è in rete: un bell’esempio di lavoro di squadra , un bell’esempio di comunità, che ruota intorno a uno spazio dedicato ai giovani.

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