Tempo di scendere in strada: «Con Parada par Tucc libere di vivere Como e le sue emozioni»

L’appuntamento Tornano i laboratori, i balli e la musica. Le parole e lo spirito di due delle organizzatrici

È tempo di scendere in strada. È giunto il momento di rientrare in connessione con la città e con le altre persone che la abitano e la vivono, di sentirsi liberi di esprimersi e di raccontarsi. Il 10 giugno torna, finalmente, la Parada par Tucc, il progetto sociale, nato nel 2009, che utilizza l’arte e la creatività per creare aggregazione nella città di Como. Un evento tanto atteso, che nella forma attuale mancava dal 2019: nel 2020, infatti, a causa della pandemia di Covid-19, si era svolto in modalità telematica, mentre nel 2022 in forma ridotta.

L’edizione 2023 segna un’effettiva ripartenza, mossa dall’entusiasmo di chi, praticamente dagli albori, ne ha sposato gli ideali di libertà, gratuità e rispetto dell’ambiente, alla base del format e dello stile della Parada. È il caso di Veronica Autorino e Simona Cigardi, entrate rispettivamente a fare parte dello staff nel 2017 e nel 2016, la prima come organizzatrice, la seconda come insegnante nei laboratori, ma già dagli inizi fruitrici abituali.

Veronica e il rapporto con la città

«Sono entrata in contatto con la manifestazione grazie a una ragazza che partecipava all’attività di urban action, improvvisazioni teatrali, uno dei laboratori gratuiti propedeutici alla Parada – racconta Veronica – Ho deciso di provare anche io ed è stata una folgorazione. Ricordo una volta in cui ci siamo stesi per terra in Piazza San Fedele. Inizialmente mi sentivo imbarazzata per ciò che avrebbe potuto pensare la gente. Con il passare dei minuti ho iniziato a sentirmi una cosa sola con la città, a percepirla come mia e a provare una forte connessione con essa e con i miei compagni. Ha rivoluzionato il mio modo di vivere Como». Un’esperienza simile a quella vissuta da Simona, ma che, in un certo senso, accomuna tutti gli affezionati del tradizionale corteo. «Ho iniziato come allieva, tra danza, trampoli e percussioni – ricorda – Queste ultime erano faticosissime, perché durante la Parada passavo tre ore con il tamburo addosso. Eppure, alla fine, avevo sempre voglia di rifarlo. Questo perché, all’interno dell’evento, si creano storie e legami difficili da descrivere a chi non ha mai provato. Nel 2017, ad esempio, ho voluto tenere il primo corso, con l’intento di insegnare la cultura africana attraverso l’arte e la danza. Tra i partecipanti mi sono ritrovata un gruppo di rifugiati dell’Africa, perlopiù nigeriani. E’ stato un regalo di una ricchezza non quantificabile. Siamo rimasti in contatto per anni, seppur distanti. Le connessioni create sono radici che attraversano tutto il pianeta».

Sono proprio i rapporti che nascono durante i corsi gratuiti e durante la sfilata finale a rappresentare il vero segreto e propulsore della Parada par Tucc. È un microcosmo senza limiti e pregiudizi, in cui ognuno porta se stesso in quanto essere umano, nella versione più vera e più spontanea. E’ quasi un mettersi a nudo, un togliersi la veste che si porta nel quotidiano, facilitando la nascita di rapporti veri, solidi, duraturi.

«La mia vita, per come è oggi, è per il 70% composta da amicizie, luoghi, stili di vita scoperti durante la Parada – rivela Veronica – E questa credo sia la realizzazione concreta dell’obiettivo della manifestazione, nata dalla vera e propria esigenza di fare incontrare persone che, altrimenti, nella frenesia della vita, non si sarebbero incrociate. Ho visto nascere legami e storie d’amore. Qualcuno si è anche sposato». Tutto questo, finalmente, riprenderà a vivere tra meno di un mese. O meglio, in parte, ha già ripreso, perché il corteo del 10 giugno sarà solamente l’atto conclusivo di un percorso fatto di laboratori accessibili a tutti, che danno linfa all’evento e contribuiscono a crearne la magia. Quest’anno, i partecipanti possono scegliere tra danza afro, percussioni afro, stomp, swingin’, giocoleria, monociclo, fotografia, videomaking, ma anche assolute novità, come gli strambi striscioni e sofismi stravaganti e il workshop “Magolibero”, dedicato ai bambini dai 4 ai 10 anni, accompagnati dai genitori. Menzione speciale per sferalab, progetto ecologista che consiste nel costruire una palla con stoffe e plastiche riciclate raccolte sul territorio. Ogni laboratorio sarà declinato seguendo il tema generale della Parada par Tucc, che quest’anno sarà il gioco.

Simona e gli incontri di persone

«L’obiettivo è riprendere ciò che è mancato – spiega Simona – Incontrare persone, avere uno scambio diretto con loro. La parte bella, per me, è il viaggio che porta alla sfilata. Ciò che si crea nei laboratori è impagabile. Non vedo l’ora di iniziare il mio e riassaporare le vecchie emozioni».

Certo, come ogni ripartenza, non mancano le difficoltà. Nulla che non si possa superare con la passione. «Manchiamo di forze lavoro ed è necessario imbastire di nuovo la rete – conclude Veronica – L’idea di tornare, di permettere ai cittadini di creare nuove amicizie, però, è stata la spinta di cui avevamo bisogno per riprendere con il solito entusiasmo. Posso giurare che il desiderio di restituire alla gente tutto quello che questo evento mi ha dato sarà sempre più forte di ogni difficoltà». L’appuntamento, dunque, è per il 10 giugno, quando la Parada par Tucc tornerà ad animare le strade di Como. Ritrovo alle 14 per trucco e parrucco, mentre alle 15 sarà la volta di amici e curiosi. Poi, alle 16, via alla festa.

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