“Tira su i cler”: vecchie botteghe
e nuovi progetti

Gravedona Le vetrine del centro del paese rinascono: «Così rendiamo le nostre strade attrattive per i turisti»

Recuperare botteghe storiche per non perdere la memoria delle tradizioni e far rivivere un pezzo di paese. È il senso profondo del progetto “Tira su i cler”. «Circa dieci anni fa - spiega Giorgio Salice, ideatore dell’iniziativa e membro del direttivo della Pro Loco - ho avuto l’idea di recuperare le botteghe storiche di Gravedona rimaste vuote o chiuse, ricavandone spazi espositivi e ho proposto la cosa all’Amministrazione comunale e alla Pro Loco. Ho dunque contattato due amici, proprietari di alcune delle botteghe, che mi hanno dato le chiavi consentendomi di riaprire quei luoghi, sistemarli e mostrare le loro vetrine al pubblico. Per il nome devo ringraziare mia figlia, che mi ha suggerito di pensare a qualcosa che unisse la tradizione, il dialetto e lo scopo dell’idea».

Ricerca e recupero

Il lavoro di ricerca e di recupero svolto da allora ha comportato la riscoperta di tanti luoghi, in alcuni casi ancora più affascinanti perché rimasti esattamente come al momento della chiusura: «La macelleria, ad esempio, è una delle botteghe che più attira l’attenzione di passanti, visitatori e turisti anche perché è quella più ricca di particolari ed è stata lasciata, dopo la doverosa pulizia, uguale a come si trovava al momento della riapertura. Quando sono entrato lì ho trovato il bancone, gli strumenti, le bilance, i coltelli, i grembiuli e addirittura alcuni prodotti ancora intatti o quasi. Quando ero piccolo, nel centro storico - dove abitavo - c’erano ventitré negozi in centocinquanta metri: altre due macellerie oltre a quella di cui parlavo poco fa, la drogheria, il panificio, il pastificio, il forno, la latteria, il negozio di calzature e altro ancora».

Un’altra vetrina molto scenografica e accattivante è quella all’interno della quale è ricostruita una tipica “casa dei nonni” degli anni Cinquanta, con tanto di cucina a gas, radio, sgabelli e altro.

Alcune vetrine vengono destinate, periodicamente, ad esposizioni temporanee, anche grazie alla collaborazione con altre realtà del luogo e non solo: «A Natale alcune di queste ospitano i presepi e all’inizio del mese di agosto di quest’anno si è tenuta una manifestazione che ha visto la via completamente occupata da espositori e artisti e in alcune vetrine sono stati collocati alcuni dei loro lavori. Durante tutto l’anno, però, grazie a “Tira su i cler” molti spazi sono attrattivi dei turisti e dei visitatori; anche per questo abbiamo nel tempo realizzato cartelli contenenti il racconto del progetto e le didascalie in diverse lingue». Per l’allestimento sono stati usati materiali e oggetti che sono stati raccolti e recuperati dallo stesso Giorgio grazie anche al supporto della Pro Loco; le biciclette che si vedono in alcuni degli spazi, invece, sono frutto dell’aiuto di altri due amici: «Di queste si occupano i coniugi Paola Monguzzi e Sandro Colombo, poiché quest’ultimo ha una grande passione per il restauro delle biciclette e di alcuni modelli in particolare, come tandem, bici da postino e altre».

Gli altri progetti

Molte altre sarebbero le vetrine e le botteghe a cui “far rialzare la serranda” e Giorgio è pronto a farlo. Intanto si dedica anche ad un’altra iniziativa, che punta a raccogliere foto e cartoline d’epoca che raccontino la Gravedona degli scorsi decenni e secoli.

«In alcuni dei ristoranti e locali ancora esistenti si vedono immagini di come era il paese un tempo; tra queste, caso vuole che io abbia trovato una foto - conclude Giorgio Salice - in cui si riconosce mio padre che, nel piazzale antistante il ristorante “Cardinello”. ora “Le Terrazze”, vende cartoline ai turisti provenienti da Como e sbarcati dai battelli storici come il Patria».

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