Vacanze preziose. Quando l’oratorio diventa una casa

Le attività Dai Grest ai centri estivi in montagna. Sono tante le storie di bene: “Diogene” le racconterà

Como

Nel cuore dell’estate, viene spontaneo riflettere sul senso delle vacanze. È questo il periodo dell’anno in cui si è meno pressati dai propri impegni e la routine di tutti i giorni lascia il posto a un tempo più disteso. Uno spazio libero, insomma, da occupare con quelle passioni e quelle attività che, nel resto dell’anno, rischiano di essere soffocate dalle fitte tabelle di marcia che occupano la vita di ciascuno.

Un viaggio alla scoperta delle attività nelle parrocchie

Per qualcuno, tuttavia, le ferie rischiano di diventare un incubo. Pensiamo ai genitori, alle prese con la gestione – non certo semplice – delle giornate dei figli, i quali passano dai ritmi serrati dell’anno scolastico al vuoto più completo. Da tanti anni, in aiuto alle famiglie arrivano le proposte degli oratori e dei centri giovanili: Grest e campi estivi rappresentano, senza dubbio, un’opportunità preziosa che riesce – sempre e comunque – ad andare oltre la necessità.

Già, perché, al di là della dimensione ricreativa che connota le diverse attività, c’è una componente da non sottovalutare: la dimensione sociale e comunitaria. Mentre gli schermi degli smartphone, in tanti casi, rischiano di allontanare i bambini, il Grest riesce a diventare il tempo giusto (quello che gli antichi greci avrebbero chiamato kairos) per ricucire relazioni e scoprire la bellezza dell’amicizia.

Tra pochi giorni il Giubileo dei giovani a Roma In 250 dalla Diocesi

In fondo, è proprio questo il motivo che anima “Toc toc”, ossia il tema dell’oratorio estivo 2025. Nell’Anno santo della Speranza, «l’immagine principale che desideriamo consegnare – spiegano dall’équipe di Odl (Oratori Diocesi Lombarde) – è quella di una porta a cui bussare perché l’esperienza di bene si apra di fronte a noi. E all’apertura di questa porta ci possa raggiungere un annuncio: “Io sono con voi tutti i giorni”, io ci sono, incontrando la straordinarietà di un Dio che non ci abbandona. E questo sì che può davvero cambiare l’ordinario».

Le voci dei più piccoli, nelle scorse settimane, hanno riempito i cortili e i saloni parrocchiali, ricordando agli adulti quanto la spensieratezza non possa che fare bene. Assieme a loro, un esercito di giovani animatori, ragazzi che sacrificano ben volentieri parte delle loro vacanze da scuola per mettersi al servizio degli altri: chi, generalizzando, parla di gioventù allo sbando dovrebbe passare da un oratorio per rendersi conto che, in fondo, proprio così non è. Ci sono poi i giovani, che tra meno di una settimana si metteranno in cammino in direzione Roma, passando per Ravenna, Assisi e Gubbio: circa 250 i partecipanti della Diocesi di Como al Giubileo dei giovani, evento tematico nell’Anno Santo che vedrà a Roma un milione di ragazzi da tutto il mondo. Ad accoglierli ci sarà Papa Leone XIV, il quale di sicuro offrirà loro una chiave di lettura del tempo presente.

Non possiamo dimenticare, naturalmente, i sacerdoti e i tanti volontari adulti che – anno dopo anno – rinnovano la disponibilità per garantire l’apertura e la chiusura, la preparazione del pranzo e delle merende, la pulizia degli spazi. Insomma, tanti servizi essenziali per fare in modo che l’oratorio continui a essere una bella storia. E, soprattutto, diventi sempre più una casa per tutti.

Anche quest’anno, “Diogene” farà un viaggio in alcune delle realtà della provincia di Como, alla scoperta di quella straordinarietà estiva che può – anzi, deve – diventare preziosa ordinarietà nel resto dell’anno. Partiamo oggi dall’esperienza significativa di Rebbio.

Insomma, dietro alla porta che guida il tema “Toc toc” sono davvero tante le storie di bene da scoprire e, quindi, da raccontare.

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