Vivere il Giubileo durante l’estate. Grazie a “Toc Toc”

La proposta Ecco il tema del Grest al via tra pochi giorni: «Una porta da aprire per non isolarsi da tutti gli altri»

Como

Una porta che si apre. Ma anche una mano che bussa. E, quindi, una storia da scrivere insieme. Sono queste le immagini che caratterizzano l’esperienza del Grest 2025, al via tra pochi giorni in decine e decine di parrocchie della provincia di Como: come da tradizione, la fine della scuola sancisce l’inizio di attività educative e formative in oratorio per i più piccoli, organizzate con cura e passione da volontari, animatori e sacerdoti.

“Toc toc” il tema di quest’anno, perfetta sintesi di quanto riportato in apertura. A spiegarci il perché della scelta è don Pietro Bianchi, direttore del Centro per la pastorale giovanile vocazionale della Diocesi lariana. «Stiamo vivendo l’anno straordinario del Giubileo della Speranza, motivo per cui non potevamo certo trascurare nelle nostre attività estive questa grande esperienza di Chiesa».

L’idea

Da qui l’idea – condivisa «con tutti i Centri per la pastorale giovanile della Lombardia: il Grest, infatti, è il frutto di un lavoro condiviso con le altre Chiese della nostra regione», come ricorda il sacerdote – di ispirarsi alla Porta santa che connota l’anno giubilare. «Il richiamo alla porta ci ricorda che ci sarà sempre qualcuno bussa. Dall’altra parte, troveremo qualcun altro che sceglie se aprire e lasciare entrare oppure, al contrario, se tenere chiuso. O, meglio, se chiudersi in sé stesso». E il riferimento va, non a caso, «agli adolescenti che tendono sempre più a isolarsi dal resto del mondo», richiudendosi in casa, lontani dagli amici: il tempo dell’oratorio estivo diventa occasione preziosa, in tal senso, per (ri)scoprire la bellezza dei rapporti umani e delle relazioni.

Riflettendo sul tema del Giubileo, non si può non evidenziare poi l’invito proprio dell’Anno Santo a «rileggere l’ordinario, a riscoprire uno stile di abitare la storia più umano, fraterno e sostenibile, facendoci fare esperienza di un Dio venuto tra noi a portare ai poveri il lieto annuncio», come spiegano dall’équipe di Odl (Oratori Diocesi Lombarde), che ogni anno cura l’organizzazione del Grest.

E allora, con “Toc toc”, «l’immagine principale che desideriamo consegnare è quella di una porta a cui bussare perché l’esperienza di bene si apra di fronte a noi. E all’apertura di questa porta ci possa raggiungere un annuncio: “Io sono con voi tutti i giorni”, io ci sono, incontrando la straordinarietà di un Dio che non ci abbandona. E questo sì che può davvero cambiare l’ordinario», aggiungono.

«In questo cammino – prosegue don Bianchi – ci guiderà passo per passo la figura di San Pietro: gli incontri di Cristo con lui saranno il filo conduttore di tutto il percorso», scandito da sei dimensioni in particolare. Si va dal riposo alla memoria, dalla riconciliazione al raduno, dal rito alla festa.

Le iscrizioni

È davvero tutto pronto negli oratori della Diocesi. «I bambini ci sono, come tutti gli anni le famiglie li hanno iscritti alle settimane di Grest nelle nostre parrocchie: è un bel segnale di fiducia nei nostri confronti da parte dei genitori, che ricordano a loro volta l’infanzia trascorsa in oratorio, un ambiente sicuro e tranquillo», aggiunge don Pietro.

«La vera sfida, a mio avviso, si gioca tutta con gli animatori, la cui presenza al Grest è preziosissima. Anzi, fondamentale». Sono l’esempio concreto «di un servizio agli altri che diventa bellezza pura: lavorano a stretto contatto con un coordinatore – sacerdote o laico –, condividono le fatiche con molti volontari e donano tantissime ore di volontariato. La loro presenza aiuta i più piccoli a crescere e, allo stesso tempo, aiuta loro stessi a diventare grandi». Già, è proprio così: infatti, «l’educazione non è mai a senso unico, ma genera un circolo virtuoso che fa bene a tutti». Insomma, non resta che bussare a questa porta e iniziare a camminare insieme.

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