La Svizzera multilingue: solo l’italiano non è in crisi. Lo parlano anche sul lavoro

Lo studio È il terzo idioma tra quelli utilizzati in Svizzera, dice il Dipartimento. Da Basilea a Ginevra e Zurigo: in queste zone il maggior numero di italofoni

L’italiano si conferma come la terza lingua più diffusa in Svizzera, mentre rappresenta la quarta lingua più parlata in famiglia, dopo il dialetto svizzero tedesco (ne abbiamo dato conto diffusamente qui a fianco), il tedesco ed il francese. Ma non è tutto perché la lingua di Dante è anche la quinta più usata sul posto di lavoro. E’ questa l’istantanea scattata dentro il dettagliato report commissionato dal “Forum per l’italiano in Svizzera” e realizzato grazie ad una bella collaborazione tra il Dipartimento ticinese dell’Educazione e della Cultura, l’Osservatorio linguistico della Svizzera italiana e la scuola universitaria Supsi.

In famiglia

«Per l’italiano va rimarcato il fatto che l’uso in famiglia e al lavoro fa registrare valori percentuali leggermente più alti rispetto al dato della lingua principale - si legge nel report-. Ciò è dovuto alle persone che hanno l’italiano nel loro “repertorio” come lingua secondaria».

Il primo importante dato che balza all’occhio dentro questo lavoro davvero certosino è racchiuso nel decennio tra il 1990 ed il 2000. «Nel 1990 c’erano più italofoni residenti fuori del territorio che nella Svizzera italiana - la sottolineatura contenuta nel report -. Il rapporto si è rovesciato tra il 1990 e il 2000, con una riduzione, in valori assoluti, di circa 75 mila italofoni residenti fuori del territorio. La flessione degli italofoni fuori territorio è il frutto di “una crisi annunciata”, con il calo di italofoni da imputare a una serie di aspetti di natura demografica e socioeconomica (tra cui i rientri in patria) nonché di natura sociolinguistica (connessa a un forte processo di assimilazione linguistica e culturale della seconda e terza generazione di immigrati)».

Il dato complessivo è poi tornato ad aumentare nel corso degli anni, come ha certificato la ricognizione effettuata nel 2017.Oggi “il 60,7% di tutti i cittadini di lingua italiana residenti fuori dal territorio ticinese e di una parte dei Grigioni è concentrato in cinque Cantoni (Zurigo, Vaud, Argovia, Berna, Ginevra). Tra questi, Zurigo è il Cantone in cui risiede il numero maggiore di italofoni (ossia il 12.5% della totalità degli italofoni in Svizzera). Il semi-Cantone di Basilea Città è invece quello che fa registrare la maggiore densità di italofoni rispetto alla popolazione (6.6%), seguito da Ginevra (5.8%) e Zurigo (5.7%)”.

Si tratta di una presenza importante - dettata anche da dinamiche lavorative (più volte abbiamo dato conto dei tanti ticinesi che, allettati da stipendi più robusti, si trasferiscono a nord del Gottardo) -, considerato che il dato complessivo si attesta a 358 mila persone, corrispondenti alla popolazione di un Cantone di medie dimensioni come il Vallese, che conta 340 mila residenti.

Trasversali

I cittadini di lingua italiana presenti sul territorio federale possono essere considerati dunque alla stregua di un “Cantone trasversale e non territoriale”. Da segnalare infine un altro dato di rilievo e cioè che tra “lingua primaria” e “lingua secondaria”, il 42.5% della popolazione residente in Svizzera ha dichiarato “di avere qualche competenza non meglio specificata di italiano”. Anche se in questo momento, nella vicina Confederazione, è l’inglese il vero antagonista della lingua di Dante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA