
Frontiera / Lago e valli
Giovedì 19 Gennaio 2023
Sui laghi di Como e di Lugano il sogno di un’estate che non finisce mai
La destagionalizzazione Prolungare l’offerta al di fuori dei periodi canonici dopo un 2022 molto positivo. Impresa che deve tenere conto dell’andamento del mercato, strettamente legato anche all’economia generale

Estate 2022 super, autunno-inverno incoraggiante a macchia di leopardo e, soprattutto, previsioni per il 2023 speranzose con alcune riserve dettate dalla necessità di fare di più, soprattutto in termini di collaborazioni da concordare al di qua e al di là del confine. Gli operatori del settore alberghiero e della ristorazione del Canton Ticino e dell’area del lago di Como sono d’accordo su molti aspetti che hanno caratterizzato l’anno passato, con differenze tra l’una e l’altra parte, e sul fatto che, in Ticino, le grandi città come Lugano hanno mangiato margine a quelle più piccole.
«Il 2022 è stato per noi un anno più “molle” e in netto calo rispetto al precedente 2021, in chiaroscuro invece per i mesi invernali – ha detto Massimo Suter presidente di Gastro Ticino e vice-presidente di GastroSuisse – Molta gente ha preferito andare più lontano, visto che ora ne aveva la possibilità dopo lo stop dovuto alla pandemia, e il meteo non è stato favorevole a gite di una giornata. Inoltre, i turisti cercano le grandi città e non le periferie che dobbiamo rendere più attraenti. Per il 2023 non vedo grosse differenze, probabilmente tanti andranno a sciare a Pasqua».
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