Sui laghi di Como e di Lugano il sogno di un’estate che non finisce mai

La destagionalizzazione Prolungare l’offerta al di fuori dei periodi canonici dopo un 2022 molto positivo. Impresa che deve tenere conto dell’andamento del mercato, strettamente legato anche all’economia generale

Estate 2022 super, autunno-inverno incoraggiante a macchia di leopardo e, soprattutto, previsioni per il 2023 speranzose con alcune riserve dettate dalla necessità di fare di più, soprattutto in termini di collaborazioni da concordare al di qua e al di là del confine. Gli operatori del settore alberghiero e della ristorazione del Canton Ticino e dell’area del lago di Como sono d’accordo su molti aspetti che hanno caratterizzato l’anno passato, con differenze tra l’una e l’altra parte, e sul fatto che, in Ticino, le grandi città come Lugano hanno mangiato margine a quelle più piccole.

«Il 2022 è stato per noi un anno più “molle” e in netto calo rispetto al precedente 2021, in chiaroscuro invece per i mesi invernali – ha detto Massimo Suter presidente di Gastro Ticino e vice-presidente di GastroSuisse – Molta gente ha preferito andare più lontano, visto che ora ne aveva la possibilità dopo lo stop dovuto alla pandemia, e il meteo non è stato favorevole a gite di una giornata. Inoltre, i turisti cercano le grandi città e non le periferie che dobbiamo rendere più attraenti. Per il 2023 non vedo grosse differenze, probabilmente tanti andranno a sciare a Pasqua».

Al tavolo di “Frontiera” si è seduto anche Alberto Cetti, presidente dell’associazione turistica Tremezzina, che ha concordato col collega svizzero spingendo molto sulla necessità di destagionalizzare il turismo: «rappresento la Tremezzina e il Distretto del Centro Lago e per noi l’estate 2022 è stata davvero super, dobbiamo ora ragionare sulla destagionalizzazione. Novembre è andato bene – ha riassunto Cetti – anche grazie al meteo. In centro lago molti alberghi hanno deciso di chiudere dopo l’estate e chi è rimasto aperto si aspettava più gente, ma nelle vacanze natalizie molti turisti cercavano gli eventi del Natale come la Città dei Balocchi a Cernobbio. Io ho chiuso tra novembre e dicembre, ma l’anno prossimo terrò aperto fino a gennaio. Ora è importante che per il 2023 tutti facciamo eventi comuni per il Centro Lago; in estate ci aspettiamo ancora grande afflusso, ma speriamo anche in migliorie sui trasporti».

Pure per Max Perucchi, vice-presidente di Hotellerie Suisse Ticino e direttore dell’hotel La Meridiana&Spa di Ascona le grandi città ticinesi hanno avuto la meglio: «Lugano è stata la più performante di tutto il Ticino, ma bisogna ora capire dove si vuole andare. Dobbiamo essere tutti aperti – ha rimarcato – a fare meglio anche fuori dalle città, anche la Navigazione e altri trasporti devono essere attivi in Italia e in Svizzera per fare fronte comune».

Silvio Vettorello, gm del Grand Hotel Tremezzo e di Villa Passalacqua Moltrasio, ha concordato col collega svizzero sul fatto che «dato un 2022 che per noi è stato ottimo, grazie anche alla tv che ha fatto una buona promozione, bisogna capire ora dove lavorare meglio con politiche di marketing e comunicazione per spostare la stagione in avanti». Per Carlo Fontana, general manager dell’hotel Lugano Dante: «Lugano ha un buon afflusso turistico da aprile a fine ottobre, nel 2022 ha superato i buoni dati del 2019 e ha registrato una riscoperta da parte degli svizzeri. Il 2023 penso, invece, che sarà molto legato all’economia generale che condizionerà le possibilità delle famiglie. Si dovrà capire come contenere i costi, ci sono già aumenti certi dal 5 al 15%, oltre ai rincari previsti dell’energia».

Per Marco Montagnani, general manager del Grand Hotel Victoria di Menaggio, nel Comasco e nel Canton Ticino gli operatori possono collaborare bene per avere ancora migliori risultati nel 2023, anche nel settore dello shopping e del benessere: «pur se con difficoltà, noi promuoviamo lo shopping in Canton Ticino ai turisti stranieri che arrivano da noi e cerchiamo anche di puntare su mercato del benessere. Il lusso non subisce la crisi, il 2022 per noi è stato un anno fortunato e per il 2023 abbiamo già riscontri positivi e molto importanti, riconsolideremo e miglioreremo i numeri del 2022. Per le stagioni invernali c’è il sogno di fare bene, anche per arrivare bene alle olimpiadi del 2025/26, ma è un sogno che dovrà fare i conti con i trasporti pubblici, che in inverno dimezzano le corse e altre criticità».

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