Turismo in crescita e servizi sempre più urgenti: «In questo campo i laghi sono decisivi»

Intervista Massimo Sertori, assessore regionale lombardo e la battaglia per la gestione autonoma, partendo dall’esempio di Iseo

Più vicini, più uniti tra frontiere nella gestine dei laghi. L’assessore regionale lombardo Massimo Sertori – con deleghe agli Enti Locali, Montagna e Piccoli Comuni – traccia il punto di questi giorni e le prospettive di collaborazione con la Svizzera.

Qual è la situazione attuale sui laghi lombardi, dal punto di vista dei servizi di navigazione?

Ad oggi in Regione Lombardia il servizio di navigazione pubblica di linea sui laghi Maggiore, Garda e Como è gestito dalla Gestione Governativa Navigazione laghi, ente statale di emanazione diretta del Ministero delle Infrastrutture, dei trasporti e della mobilità sostenibili.

Per quanto riguarda invece il Ceresio, che bagna sia Italia che Svizzera?

Sul bacino del lago Ceresio invece, per accordo internazionale, il servizio è gestito da una società svizzera, la Società di Navigazione del Lago di Lugano, mentre il lago d’Iseo è l’unico bacino che vede il servizio pubblico di linea “regionalizzato”. Nel caso del Sebino perciò l’ente regolatore non è il Ministero ma l’Autorità di bacino lacuale dei laghi d’Iseo, Endine e Moro che ha affidato il servizio ad una sua società in house, la Navigazione lago d’Iseo s.r.l. Presupposto necessario per la cosiddetta regionalizzazione dei servizi di trasporto via acqua sui laghi Maggiore, Garda e Como è il risanamento tecnico-economico in capo allo Stato ai sensi del D.Lgs 422/97. Dal punto di vista dei passeggeri trasportati è necessario fare una distinzione dal periodo pre-covid rispetto al post-covid.

Che cosa è cambiato dunque in termini di numeri?

Nel 2019 i passeggeri trasportati dalle società esercenti i servizi di navigazione pubblica di linea sui laghi lombardi sono stati circa 12 milioni (di cui oltre 4 milioni sul lago di Como), mentre nel 2021 - ultima annualità con dati disponibili - sono stati poco più di 7 milioni (2,4 sul lago di Como). È opportuno evidenziare però che l’anno 2022, per il quale però non sono tuttora disponibili tutti i dati dei passeggeri trasportati, ha visto un notevole incremento del turismo in Lombardia e soprattutto sui nostri laghi. Basti pensare che per il solo lago di Como i dati parziali al 31 agosto 2022 vedono oltre 3,6 milioni di passeggeri che corrispondono addirittura ad un incremento circa del 20% rispetto al 2019.

Che vantaggi porterebbe una maggiore autonomia, con scelte dunque in loco e non un approccio ministeriale?

La possibile regionalizzazione dei servizi di navigazione pubblica di linea anche sui laghi Maggiore, Garda e Como, visto anche la più che positiva esperienza che abbiamo sul lago d’Iseo, porterebbe un sicuro efficientamento, oltre che un notevole miglioramento della qualità del servizio di trasporto reso all’utenza e allo stesso tempo verrebbe garantita una rapida ed efficace risposta alla domanda di mobilità del territorio. Inoltre un servizio più efficiente che possa garantire un adeguato e competitivo collegamento tra le sponde dei laghi sia interamente lombardi come il Lario, ma anche per i laghi Garda e Maggiore, permetterebbe una integrazione più spinta del trasporto pubblico locale contribuendo a ridurre il traffico su gomma, sulla viabilità dei territori, con il conseguente decongestionamento delle tratte di attraversamento urbano, oltre ad un chiaro beneficio per la qualità dell’aria.

Quanto può fare su questo fronte la collaborazione tra regioni e Stati?

Il futuro e auspicabile passaggio di competenze dei servizi di navigazione sui tre grandi laghi lombardi dallo Stato alle Regioni non potrà concretizzarsi senza una stretta collaborazione sia con il Governo che con il Veneto e la Provincia autonoma di Trento per il lago di Garda e il Piemonte per il lago Maggiore. Da un lato oggi la gestione è in capo ad una azienda governativa del Ministero che dovrà garantire il necessario supporto in caso di avvio del procedimento di regionalizzazione alle Regioni territorialmente interessate che, in ogni caso, dovranno individuare gli scenari di governance per garantire un servizio migliore. In aggiunta ai rapporti con il Ministero, non bisogna dimenticare che ai sensi di una Convenzione tra Italia e Svizzera per la disciplina della navigazione internazionale sui laghi Maggiore e Lugano, la Gestione Governativa ministeriale garantisce il servizio pubblico nel bacino svizzero del lago Maggiore, mentre la Società di Navigazione del Lago Lugano è competente per le acque italiane dello stesso bacino del Ceresio. Per questi motivi diventa indispensabile un raccordo non solo con lo Stato italiano, ma altresì con la Confederazione elvetica. È una collaborazione a livello sia locale che nazionale ma su laghi che hanno un richiamo e una visibilità internazionali. Come si è illustrato gli attori in gioco sono molti e l’orizzonte di interesse è vastissimo: la sfida per i nostri laghi è la tipica sfida “glocal” della modernità: coniugare operatività ed esigenze locali con un orizzonte e interessi globali.

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