Cerchi, sfere e linee definite. Le geometrie dell’argento

La storia L’arte del noto cesellatore Stanislao Borghi continua nel laboratorio artigianale del nipote Pietro: «Oltre i canoni, combinazioni con carbonio e titanio»

Esprimono giochi di geometrie contemporanee, di materie prime di ultima generazione e di atavico argento i gioielli di Pietro Borghi, nipote del fondatore e famoso cesellatore Stanislao Borghi, oggi titolare dell’omonimo laboratorio artigianale di argenteria a Como (stanislaoborghi.com).

Anelli, orecchini, bracciali, ciondoli, ma anche catene con lavorazioni complesse sono frutto della sua passione per le proporzioni ispirate all’architettura e della sua capacità di far convivere un materiale “antico” come l’argento con altri decisamente più moderni e quasi futuristici, come il carbonio o il titanio.

La tradizione

«La mia famiglia si è sempre occupata di argenteria. Mio nonno era un famoso cesellatore specializzato in arte sacra, mentre mio papà e i miei zii si sono dedicati all’oreficeria, all’argenteria, alla scultura e al cesello. Io sono geometra, ma ho sempre lavorato nel laboratorio di famiglia dove ho appreso tutti gli aspetti tecnici del nostro lavoro, ma anche le malizie e i piccoli, grandi segreti» spiega.

In effetti, la passione di Pietro Borghi per le figure ispirate alla geometria e l’attenzione per le proporzioni si esprimono nei suoi gioielli ormai diventati il cuore pulsante del laboratorio e per i quali, a volte, collabora con il cugino Matteo che, in quanto architetto, lo aiuta a trasformare il disegno artistico dei pezzi che desidera creare in disegno tecnico, per verificare struttura, armonia e portata di quanto diverrà un gioiello femminile essenziale e contemporaneo.

Se è vero che è ancora presente la produzione di complementi d’arredo come cornici, vasellame e ciotole che spesso coniugano l’argento con nobili materie prime come il legno o il cristallo di raffinata lavorazione artigianale veneziana, la creatività di Borghi si esprime soprattutto nelle sue collezioni di gioielli.

Le forme che predilige per i suoi pezzi partono da cerchi, sfere e linee pulite e definite, dove elementi di fisica, come la pressione esercitata da due parti, costituiscono la peculiarità dei diversi modelli.

«Per la collezione Roll, per esempio, ho concepito l’anello in modo tale che la pietra sferica protagonista del pezzo non necessiti di incastonatura, ma sia semplicemente trattenuta da due cerchi laterali che la contengono per semplice pressione, tanto che è possibile cambiare la pietra a piacimento, in funzione del colore preferito o dell’umore» sottolinea. Le sfere sono, infatti, disponibili in diverse pietre dure come corniola, quarzo rosa, ametista, avventurina, sodalite o turchese, ma è possibile optare anche per le preziose perle bianche o nere di Tahiti.

Per gli orecchini della stessa linea, si è ispirato sia a un elemento della natura, come una mezza luna che trattiene la pietra al suo interno, ma anche a un oggetto di uso professionale come la pinza da fusione che conferisce a un secondo modello più allungato e pendente un’elegante forma a pesce di richiamo lacustre.

Il cielo gli ha suggerito anche la realizzazione di una collana che riprende le costellazioni in un susseguirsi di segmenti delimitati alle estremità da sfere di pietra dura che bloccano un cerchietto nel quale viene inserito il segmento successivo quasi a formare rotte stellari disarticolate.

Un’altra collana, invece, costituita da cerchi martellati che sembrano abbracciarsi, enfatizza la lavorazione realizzata interamente a mano con l’aiuto di un martelletto appositamente creato dall’artigiano per ottenere un particolare effetto irregolare sulla superficie di ogni maglia della catena.

I materiali

«Un altro aspetto che caratterizza alcuni miei lavori, soprattutto nelle edizioni limitate, è costituito dall’utilizzo di argento unito ad altri materiali, come, per esempio, il carbonio, oppure il titanio aerospaziale, poiché mi piace superare i confini classicamente imposti dalle lavorazioni del mio settore fino a stravolgerne i canoni più tradizionali» specifica Borghi, che ha creato un’avvolgente e ampia collana costituita da sottili bacchette di carbonio unite da guarniture di argento elegantemente essenziali.

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