Un chatbot per il negozio. Risposte rapide e concise per far crescere il business

Il progetto Si chiama “Le Bussole AI” il nuovo strumento di Confcommercio a disposizione delle imprese. «Si tratta di un servizio di consulenza focalizzato sulla strategia aziendale»

Risposte rapide e documentate con un forte livello di approfondimento per le imprese del commercio soprattutto alla ricerca di un orientamento su come aumentare i propri risultati di business. È la nuova possibilità a cui le imprese di Confcommercio hanno accesso attraverso il progetto Le Bussole AI, il chatbot messo a disposizione dall’associazione attraverso l’implementazione dei contenuti gestita dal gruppo di lavoro guidato da Fabio Fulvio, responsabile marketing e innovazione di Confcommercio nazionale.

Qual è il valore aggiunto di Le Bussole AI rispetto alle risposte che comunque si possono ottenere dai motori di ricerca attraverso l’intelligenza artificiale?

Posto che con l’evoluzione tecnologica i motori di intelligenza artificiale saranno comunque sempre più precisi, nel nostro caso il valore aggiunto sta nel fatto che siccome il progetto si basa su un agent interno, su documenti che abbiamo predisposto, scritto, certificato, revisionato, aggiornato di cui ben conosciamo contenuti e fonti sono perciò scongiurate le cosiddette allucinazioni tipiche dei modelli di intelligenza artificiale che pescano in Rete. Il secondo vantaggio, considerando tuttavia che la Rete è immensa e possiede moltissimi dati ciò comporta che vi si trovino contenuti provenienti da fonti non così certificate, sebbene per abilità di posizionamento nei social emergano imponendosi durante la ricerca online. Tutte le risposte che il nostro modello di IA dà ai nostri associati sono verificate in ogni contenuto. Niente allucinazioni e niente fonti di dubbia provenienza.

Come viene gestito all’interno di Confcommercio e chi cura gli aggiornamenti?

Io e un collega, Roberto Pone, curiamo il progetto. Gli aggiornamenti arrivano da numerosi contributors specializzati, quali professore universitari e diversi tipi di consulenti, che ci forniscono articoli, studi e libri. La maggior parte dei materiali deriva dal tanto che già noi abbiamo e che continuamente aggiorniamo attraverso il data base delle bussole, con articoli pubblicati sul sito settimanalmente. Quindi in buona parte ci si basa su una knowledge base che è comunque in crescita attraverso il nostro lavoro. Inoltre, ci sono materiali che nel vasto mondo Confcommercio vengono scritte anche attraverso nostre federazioni di categoria o società, fra cui il Digital Innovation Hub di Confcommercio: in quel caso aggiungiamo come redazione i link dei contenuti e li inseriamo nel data base.

Perché Confcommercio ha voluto investire nel progetto?

Per più motivi. Abbiamo iniziato il progetto delle Bussole perché abbiamo notato che le associazioni di categoria e relative territoriali sono molto brave nello spiegare agli associati le questioni sugli adempimenti e sulle normative relative, ad esempio, alle assunzioni, all’avvio di nuova impresa e altro. In questo aspetto siamo bravi. Ciò per cui anche a partire da un decennio fa le associazioni di categoria non venivano riconosciute come brave nel dare risposte riguardava le strategie per migliorare il business d’impresa. Ad esempio, chi ha un ristorante vorrebbe fare più clienti, più soldi e vorrebbe sapere come fare meglio la rotazione dei tavoli a pranzo o a cena: c’è una serie di domande relative al business per le quali i nostri associati non sapevano bene a chi chiedere.

Ci sarebbero i servizi di consulenza.

Un servizio di consulenza a questo tipo di imprese è complicato, perché sono piccole, sparse sui territori, non è facile organizzare consulenti che diano spiegazioni per realtà dislocate da Trieste a Palermo. Quindi abbiamo pensato, inizialmente, di predisporre dei libri, poi delle pillole informative che nel tempo hanno dato vita ad articoli di approfondimento sul business, sul marketing, su come organizzare meglio le vendite e su questo cerchiamo di dare suggerimenti strategiche alle imprese. Dopo dieci anni con tale massa di informazioni abbiamo deciso di realizzare un agent che risponda alle domande: l’obiettivo futuro è anche quello di fare un servizio di consulenza di secondo livello.

Ad esempio?

Se a un’azienda interessa sapere come organizzare la propria vetrina per Natale il passo successivo è metterla in contatto con un vetrinista. Passo successivo possibile dopo aver conosciuto che tipo di domande, quindi di esigenza, hanno le imprese. Tutto ciò aumenta anche la fidelizzazione delle imprese verso l’associazione.

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