Il top manager del tessile: «A Como formazione super»

L’intervista Gianluca Tanzi, ceo di Chargeurs PCC: studi al Setificio e al Politecnico, esperienze in Marzotto e Brooks Brothers. «Innovazione, sostenibilità, servizio su misura: siamo i primi al mondo nella produzione delle interfodere»

Manager globale con una lunga e prestigiosa esperienza in differenti aziende, originario di Como, dal 2021 Gianluca Tanzi è Chairman e Ceo di Chargeurs PCC (che include la divisione Senfa) ed è Chairman di Chargeurs Luxury materials. Le aziende fanno parte del gruppo Chargeurs, quotato all’Euronext di Parigi, con una storia di successo di oltre 150 anni, celebrati nel 2022, che oggi occupa più di 2.500 dipendenti su cinque continenti.

In particolare, Chargeurs PCC è leader mondiale nella produzione di interfodere e componenti interni dei capi per alcuni tra i più importanti marchi del mondo dell’abbigliamento: dal lusso, al prêt-à-porter, agli abiti sartoriali fino all’athleisure e allo sportswear. Senfa offre invece soluzioni innovative di tessuti tecnici di rivestimento.

Dottor Tanzi, dal lago di Como ad un grande gruppo internazionale. Quale è stato il suo percorso manageriale?

In primo luogo voglio ricordare di essermi diplomato al Setificio di Como, una scuola molto importante ed una bellissima esperienza formativa. Eravamo in tanti allora a scuola: io sono nato nel 1963 e, nei miei anni, il Setificio arrivava alla sezione Q. Poi mi sono laureato in ingegneria elettronica e management al Politecnico di Milano, ma per pagare gli studi ho iniziato a lavorare. Agli inizi della mia carriera ho svolto diversi ruoli di gestione generale in alcuni tra i principali stabilimenti tessili italiani. Ho lavorato per Vitale Barberis Canonico, una delle migliori aziende tessili del mondo: mi sono occupato di pianificazione. Quindi sono passato alla Marzotto dedicandomi ad un’importante ristrutturazione aziendale.

Successivamente sono stato due anni in Benetton e poi in Luxottica. Ho collaborato anche con Geox e con il gruppo armiero Beretta, per quanto riguarda la linea di abbigliamento tecnico. Ho poi accettato la sfida di diventare, negli Stati Uniti, direttore operativo e membro del consiglio di amministrazione di Brooks Brothers, società in cui ho realizzato considerevoli riduzioni dei costi incorporando innovazioni tecniche provenienti da imprese italiane e gestendo il business su misura. Contemporaneamente ho ricoperto la carica di Ceo di Southwick, un brand statunitense di capi di abbigliamento su misura controllato da Brooks Brothers. Rientrato in Italia, ho accettato l’offerta di Chargeurs, un gruppo ben strutturato che ha grandi ambizioni di crescita. Il mio lavoro con questa realtà è iniziato nell’ottobre del 2021 e fino ad oggi si è rivelata una bellissima esperienza. La Francia, a differenza di quanto avviene in Italia, sostiene le imprese che intendono aumentare la presenza di manager in azienda, mentre nel nostro paese la proprietà è spesso troppo invasiva. Questo atteggiamento deriva anche da una rigida disciplina finanziaria presente in Francia che porta conseguentemente ad un maggiore spazio per i manager.

Quali sono i punti di forza di Chargeurs PCC?

Siamo il numero uno nel mercato nella produzione di interfodere grazie a soluzioni tecniche innovative, qualità eccellente, sostenibilità ed un servizio su misura. La rete globale di centri di innovazione permette di lavorare in partnership con i clienti per testare, conoscere e sviluppare le migliori soluzioni attraverso un modello di business sostenibile, responsabile ed etico. Voglio sottolineare come le interfodere siano l’anima di ogni capo: rendono gli indumenti longevi, migliorando la resa del tessuto e conferendo struttura. Sono componenti fondamentali nell’abbigliamento di alta moda e non, nelle giacche sartoriali, nelle camicie e nello sportswear.

Dove avviene la produzione e quali sono le vostre collezioni?

Le collezioni di interfodere in maglia, Lainière Paris e Zero Water, sono realizzate in Francia nella storica fabbrica Lainière de Picardie a Péronne. La collezione Bertero, prodotta a Vinovo in Italia, rappresenta da più di cento anni l’eccellenza nella produzione di componenti per abiti sartoriali. DHJ è invece la collezione di interfodere dedicata al mondo delle camicie. Fusion Line offre le soluzioni più innovative nel mondo performance. Non-woven propone prodotti in tessuto non tessuto. Particolare importanza riveste per noi la collezione Nativa per capi, realizzata in lana: Chargeurs Luxury Materials, leader mondiale nella lana pettinata di lusso, altra divisione del gruppo Chargeurs, ha sviluppato il concetto di fibra a marchio Nativa, lana sostenibile e tracciata su tutta la catena di fornitura. Chargeurs PCC ha invece realizzato una collezione di componenti interne in lana Nativa. Infine, per le nostre collezioni, ricordo sustainable 360, la linea che raggruppa tutta l’offerta di prodotti eco-friendly di Chargeurs PCC.

Quali sono stati i numeri del 2022 di Chargeurs PCC?

Nel 2022 l’azienda ha fatturato 220 milioni di euro , in progresso del 33,4% rispetto ai 164,9 milioni del 2021: produce più di 350 milioni di metri di interfodere ogni anno, servendo 1.600 marchi e 7.000 clienti.

Si tratta di un’azienda globale: ha tre centri di innovazione, a Parigi, Milano e New York, otto siti produttivi e trenta uffici e centri di distribuzione nel mondo. Serve più di novanta paesi in tutti i continenti. La crescita a doppia cifra registrata nell’ultimo esercizio è il risultato di un piano industriale che si articola sostanzialmente su tre pilastri: un’offerta trasversale e in continuo ampliamento, un impegno concreto per la sostenibilità e una forte presenza globale. Una formula che ha consentito di rispondere con successo alle richieste dei clienti e che trova conferma nei dati di vendita internazionale 2022 che vedono Stati Uniti, Francia, Italia e Asia come primi mercati di sbocco e Sud America in grande ripresa.

La presenza capillare a livello globale con otto siti produttivi distribuiti su quattro continenti, tre centri innovazione, trenta uffici e centri di distribuzione e più di mille dipendenti, ha permesso di soddisfare i bisogni dei mercati più consolidati e di quelli emergenti, andando incontro alle esigenze produttive e distributive di un settore in evoluzione continua.

Chargeurs PCC è un’azienda che opera su scala internazionale ed è in grado di soddisfare le esigenze di migliaia di clienti con posizionamenti differenti, dal lusso fino allo sportswear.

La nostra strategia di sviluppo proseguirà in questo percorso ambizioso con l’obiettivo di confermarci come punto di riferimento e di eccellenza nel mondo delle interfodere e di componenti interni per abbigliamento.

Quale è l’andamento per il 2023 e come valuta in generale la situazione del settore tessile?

Anche il 2023 è certamente un ottimo anno per noi, in particolare in Europa, anche se non ci attendiamo numeri così impressionanti come quelli rilevati nel 2022, quando molti marchi, in uscita dal Covid, avevano la necessità di recuperare magazzino e livelli di vendita. Per quanto riguarda il settore, posso dire che il mercato del lusso, rilevante anche per il mondo produttivo comasco, sta andando molto bene. L’economia post Covid è ripartita, anche in Cina, e questo è certamente un aspetto positivo. Certo, il peso dell’inflazione si farà sentire sul nostro settore nei prossimi mesi ma, per ora, la situazione generale è positiva.

Quali investimenti avete in programma nel prossimo futuro?

Stiamo per avviare un importante investimento nella nostra fabbrica francese, con un cambiamento del processo produttivo, in particolare per quanto riguarda il finissaggio, con l’obiettivo di ottenere anche una riduzione dei consumi di energia. Vogliamo continuare ad investire per mantenere il settore tessile in Europa e per essere sempre all’avanguardia.

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