La crisi dell’economia globale e il suo impatto su ambiente e tessuto sociale: il ruolo delle utility

Il confronto Il Gruppo Acinque sui territori lombardi per capire gli “scenari futuri”. Il presidente Canzi: «Siamo vicini a famiglie e imprese in una fase così complessa»

Il contesto attuale è particolarmente complesso e non privo di elementi di grande preoccupazione, ma presenta anche opportunità rilevanti.

Se ne è parlato in occasione del primo incontro del ciclo “Scenari per il futuro – Conoscere. Comprendere. Agire. #incomune”, che Acinque ha voluto promuovere sui territori in cui opera (cinque province lombarde) per porsi non soltanto come un fornitore di servizi, ma anche come riferimento in senso più ampio.

«Abbiamo pensato a questa iniziativa – ha spiegato in apertura il presidente di Acinque, Marco Canzi – perché intendiamo accompagnare il territorio nel suo sviluppo, specialmente in questo periodo in particolare, che ci pone dinanzi una serie di sfide importanti. Vogliamo essere un elemento chiave per lo sviluppo dei nostri territori e diventare partner di riferimento per le comunità locali non solo in relazione ai nostri servizi ma anche nell’affrontare quello che sta accadendo».

Discontinuità

Questa, ha rilevato, è una fase di discontinuità importante rispetto alla situazione di stabilità che in precedenza ha avuto una lunga durata; «mi riferisco al paradigma della globalizzazione, che ci accompagna da almeno due decenni. Il Covid e la crisi energetica hanno fatto riemergere l’importanza di una materia come la geopolitica, per comprendere i cambiamenti che tocchiamo con mano ogni giorno, anche con il portafoglio. Una società come la nostra si pone il problema di come agire nel contesto attuale, partendo dalla comprensione del momento, nella quale l’intervento di relatori di spessore può aiutarci».

Il primo evento ha avuto luogo al Polo di Lecco del Politecnico di Milano, dove si è approfondito il tema “Crisi è opportunità: instabilità geopolitica e nuove prospettive”. Nell’ambito dell’analisi offerta dagli esperti presenti, l’amministratore delegato di Acinque Energia, Giovanni Perrone, si è dedicato in particolare al ruolo delle utility.

«La pandemia e la guerra in Ucraina hanno fatto e stanno facendo due vittime precise. La prima è l’ambiente e l’altro è il tessuto economico e sociale in cui viviamo. Se ci soffermiamo un attimo a rifletterci, sembra che nel contesto attuale il tema ambientale sia magicamente scomparso e finito in secondo piano. Si sta bruciando gas in atmosfera come se niente fosse; c’è stato un enorme sversamento nel Mar Baltico, si sono riaccese le centrali a carbone: tutte azioni che ci hanno fatto fare grossi passi indietro su questo tema e alle qualcuno dovrà poi trovare in qualche modo il sistema per compensare».

Le azioni

In questo scenario, le utility possono contribuire in modo importante intervenendo sull’approccio. «Possono essere fautrici di un cambiamento, partendo dalla consapevolezza che sono in relazione con migliaia, centinaia di migliaia o addirittura milioni di persone. Si pensi a quanta CO2 si è risparmiata con lo smart working. Noi abbiamo scelto di andare oltre. Abbiamo novantamila persone che vengono ogni anno allo sportello, per cui riuscendo a ridurre la loro impronta il vantaggio diventa enorme. Abbiamo quindi introdotto la firma grafometrica, che ci permette di risparmiare 2 tonnellate di carta ogni anno».

Si è poi ragionato sull’invio della bolletta per e-mail. Nel 2019 la quota di utenti che la riceveva digitale era pari al 17.3%. Poi è esplosa la pandemia e si è iniziato a mandarla per mail. Ciò che rra una scelta di pochi, è diventato la regola. «Oggi siamo al 40% e questa da opzione è diventata la regola: chi vuole la bolletta cartacea ce lo deve richiedere espressamente. In questo modo, con una spinta gentile, abbiamo ridotto ulteriormente il nostro impatto sull’ambiente, risparmiando tra l’altro anche le spese di spedizione, cosa che ci permette di applicare sconti ai clienti».

Altro esperimento di reciprocità è quello relativo al tema della siccità in Brasile, che «determina un problema anche per le nostre tasche, come nella teoria della farfalla di Lorenz, secondo cui un battito d’ali può scatenare un uragano dall’altra parte del mondo. Se vado a ridurre in un villaggio in Madagascar l’emissione di CO2, un beneficio lo ottengo sicuramente anche a Lecco. Dunque abbiamo avviato questo progetto: a fronte dell’attivazione di servizi digitali da parte dei clienti, noi andremo a compensare in altri territori. La risposta, anche in questo caso, è stata enorme, a fronte di un gesto gratuito nostro che è risultato molto apprezzato».

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