Legno arredo, moda, food, un’alleanza comasca

L’evento La presentazione nel primo forum regionale dei giovani “Creare Futuro”

Energia, fiducia e anche un po’ di orgoglio: sono stati questi i fattori che hanno legato il dinamico team di giovani imprenditori delle tre filiere di eccellenza del made in Italy, legnoarredo, accessori moda e alimentare, settori chiave che, insieme, contribuiscono a circa il 20% del Pil nazionale

Il gruppo trasversale alle tipologie del nostro manifatturiero e a chiara “trazione” comasca, è stato capace di coagulare la nuova generazione in un Rinascimento del fare impresa nel nostro Paese. Un work in progress che è stato raccontato mercoledì scorso a Palazzo Lombardia, nel primo forum nazionale dei giovani del Made in Italy, dal titolo “Creare Futuro”.

Il convegno

Il team degli organizzatori vede in prima linea Elia Bonacina, vice presidente Giovani FederlegnoArredo, Filippo Santambrogio, presidente Giovani FederlegnoArredo e Carlo Briccola, presidente Giovani Confindustria Accessori Moda. Tra gli ospiti del convegno anche Iris Verga, direttore Sacco System, e Giovanni Molteni, vice presidente Molteni & C. Dada. Per le istituzioni erano presenti gli assessori regionali presente Alessandro Fermi, assessore all’Università, Ricerca e Innovazione e Barbara Mazzali, assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda.

L’evento è nato proprio su iniziativa dei presidenti dei Gruppi Giovani di FederlegnoArredo, Confindustria Accessori Moda e Federalimentare, presidente Guglielmo Auricchio, che, insieme ad alcuni esponenti del mondo imprenditoriale e accademico, hanno dato vita a un confronto dinamico e costruttivo per tracciare una visione innovativa e proiettata al futuro.

In un contesto globale sempre più dinamico e complesso, è emersa con forza la necessità di fare sistema, valorizzare le competenze e promuovere sinergie tra le diverse filiere. I giovani imprenditori hanno detto con grande chiarezza di voler essere protagonisti di questo cambiamento, portando visione, innovazione e apertura al dialogo, per continuare a rafforzare e promuovere l’identità del Made in Italy su scala internazionale.

Filippo Santambrogio, Ceo di Viva, azienda di Barzanò specializzata in sistemi di porte di design, ha aggiunto: «Il settore del legno-arredo e del design rappresenta per noi molto più di una semplice filiera produttiva: è un ecosistema vitale, un patrimonio collettivo che racchiude secoli di tradizione, competenze trasmesse di generazione in generazione e una visione imprenditoriale profondamente radicata nella cultura italiana. Ogni mobile, ogni elemento d’arredo, ogni progetto di design racconta una storia di bellezza, di precisione, di creatività applicata alla materia. È una sintesi perfetta di ciò che significa fare impresa in Italia: saper coniugare estetica e funzione, tecnica e immaginazione, industria e identità».

I numeri

Con circa 300mila addetti e 65mila imprese, la filiera dell’arredo rappresenta il 15%del manifatturiero italiano. Un comparto che oltre a produrre valore economico contribuisce alla reputazione internazionale dell’Italia. Nel 2024 il legno-arredo ha chiuso con un fatturato di 52 miliardi di euro.

«Un risultato che conferma la solidità e la vitalità del legno-arredo e del design, ma che ci impone anche una riflessione profonda sulla direzione verso cui vogliamo muoverci come giovani imprenditori – ha proseguito Santambrogio - oggi sentiamo con forza la responsabilità di essere custodi di questo patrimonio, ma soprattutto quella di essere innovatori, di aprire strade nuove, di rendere il nostro modello imprenditoriale ancora più resiliente, sostenibile e attrattivo per le nuove generazioni. Non basta più mantenere: dobbiamo trasformare, dobbiamo crescere, dobbiamo avere il coraggio di fare scelte che proiettino le nostre imprese nel futuro, tenendo fermi i valori che ci hanno resi grandi».

Da questa visione nasce il progetto “Creare Futuro”, un appuntamento nato dalla convinzione che il cambiamento non possa avvenire in contesti isolati e senza collaborare. In un mondo sempre più complesso e dinamico, le sfide che affrontano gli imprenditori sono sempre più articolate e trasversali: non riguardano più solo il singolo settore, ma l’intero sistema produttivo.

Per questo è stato costruito un progetto che unisce i diverso gruppi giovani, persuasi che solo facendo rete, solo confrontandosi e contaminandosi tra filiere diverse, sia possibile davvero costruire un modello d’impresa nuovo.

«Il forum è, prima di tutto, un laboratorio di idee. È un’occasione per ascoltare esperienze, per riflettere su strategie comuni, per immaginare un percorso condiviso che tenga insieme tradizione e innovazione, radicamento e apertura al mondo – conclude Filippo Santambrogio - è una piattaforma che vuole valorizzare il contributo delle nuove generazioni al futuro del Made in Italy e allo stesso tempo favorire un dialogo costruttivo con le istituzioni, con l’università, con chi si occupa di formazione e con il mondo dell’innovazione tecnologica».

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