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Lunedì 24 Novembre 2025
Dalla ricerca all’impresa. L’analisi dei dati a misura di Pmi
Il progetto Renoir e la sua piattaforma studiata per servire le esigenze delle piccole e medie realtà. Operazioni real-time garantendo controllo e sicurezza
Renoir – Databrush, startup nata all’interno del Politecnico di Milano, è la prima piattaforma di analisi dati “pronta all’uso” pensata specificamente per le piccole e medie imprese. Mentre molte soluzioni sul mercato risultano complesse e costose, Renoir propone un’unica piattaforma semplice da utilizzare e facilmente adattabile alle esigenze aziendali. Può essere installata sia negli spazi dell’impresa, offrendo un maggiore controllo sui dati e sulla sicurezza, sia sul cloud già in uso, senza richiedere modifiche strutturali. In un settore come quello dell’ingegneria informatica, salta all’occhio la scelta di un nome che richiama il mondo dell’arte e della pittura. «Inizialmente il prodotto si chiamava Noir, un acronimo di Network of Operator in Rust, che rappresenta il cuore tecnico di ciò che oggi è Renoir – spiega Davide Canali, ricercatore e amministratore delegato di Databrush –. Si tratta di un network di operatori, dove ognuno svolge il proprio compito ed è collegato agli altri. Abbiamo scoperto che Noir, come nome, era già stato utilizzato nella comunità Rust. Così lo abbiamo trasformato in Renoir, ridefinendolo Reactive Network of Operator». Alla radice tecnica del nome si aggiunge però un elemento più astratto. «Abbiamo scelto questo nome pensando a ciò che facciamo, ossia progettare sistemi complessi di analisi dei dati, a pensarci bene un po’ come un pittore che decide come comporre un quadro», aggiunge Canali, togliendo ogni alone di mistero in merito all’origine del nome che definisce la startup.
Venendo al lato pratico l’obiettivo della startup è realizzare soluzioni capaci di svolgere analisi dei dati in tempo reale mantenendo la massima semplicità d’uso. «Parliamo di una semplicità pensata per gli addetti ai lavori – continua Canali – mi riferisco in particolare agli ingegneri informatici, migliorandone performance e velocità». Una realtà che vuole creare soluzioni per fare analisi dei dati in tempo reale mantenendo la stessa facilità di utilizzo.
Dopo una prima parte dedicata alla ricerca accademica il team sta muovendo i primi passi fuori dagli atenei verso la realtà di ComoNExT in cui verrà presto incubata «Il grande valore aggiunto di questo polo di riferimento per l’innovazione è la sua presenza capillare sul territorio. Noi siamo nati in ambito accademico e qui potremo sviluppare tutte quelle competenze che non appartengono strettamente al nostro ambito di ricerche: marketing, business plan, e soprattutto il confronto costante con colleghi che hanno già maturato esperienza di crescita imprenditoriale».
La parte più complessa è sempre quella di cercare di spiegare un progetto, ora diventato startup per addetti ai lavori, anche a chi non è affine al linguaggio prettamente informatico. Canali propone un paragone efficace: «Renoir può essere paragonata alla catena di montaggio ai tempi della Rivoluzione industriale. Noi partiamo da una materia prima, i dati, e forniamo un prodotto finito. La differenza è che questa “catena di montaggio” viene costruita direttamente all’interno dell’azienda. Oggi molti servizi simili esistono, ma costringono a inviare i propri dati ai grandi cloud come Amazon, Google e così via. L’obiettivo di Renoir è evitare che l’impresa debba consegnare le proprie materie prime a terzi, mantenendo così il pieno controllo delle informazioni».
Il team, nato e cresciuto in ambito universitario, ha la peculiarità di essere sempre focalizzato sul prossimo step da compiere con la prerogativa di dimostrare le proprie ricerche. «Essendo prima di tutto un ricercatore, penso sempre al passo successivo– conclude Canali –. Ci piacerebbe dimostrare che la ricerca accademica può portare grande valore anche all’esterno. Siamo convinti che gli investimenti in ricerca e innovazione, soprattutto in Italia, possano far crescere l’intero tessuto industriale».
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