Aggredì a martellate il rivale in amore: 15 anni di carcere

Tremezzina Promotore finanziario kazako ritenuto il mandante della brutale aggressione del 2021. La vittima era stata sorpresa in un parcheggio a Menaggio con la moglie dell’imputato

Quindici anni di reclusione, tre in più da quanto chiesto dal pubblico ministero. In Tribunale a Como, è stata pronunciata la pesante sentenza di condanna nei confronti di Andrey Kostenko, 46 anni, promotore finanziario kazako residente a Tremezzo, che la sera del 21 settembre 2021 aveva organizzato con un complice la spedizione punitiva nei confronti di Claudio Selle, 38 anni, lennese, aggredito mentre in un parcheggio sotto l’ospedale di Menaggio si trovava in compagnia di Yuliya Kostenko, ai tempi moglie di Andrey.

Il pm aveva chiesto una pena più bassa

Il Tribunale in composizione collegiale - presidente Maria Elisabetta De Benedetto - ha riconosciuto Andrey Kostenko - difeso dall’avvocato Aldo Sanacore - responsabile di quel brutale agguato e l’ha condannato a 15 anni di reclusione, tre in più di quelli chiesti dal pubblico ministero Mariano Fadda. Lo scorso 16 marzo aveva invece chiuso i suoi conti con la giustizia Hennady (detto Ghenna) Chernenko, 44 anni, ucraino, condannato a 8 anni e 2 mesi con il rito abbreviato (attualmente è pendente il giudizio di appello avanti alla Corte d’appello penale di Milano).

L’agguato, nel buio della notte e finito con pesanti conseguenze per il trentasettenne lennese (cui è stata riconosciuta un’invalidità permanente del 20%), era stato compiuto con l’ausilio di un pesante corpo contundente presumibilmente con un martello. Illesa - anche se comprensibilmente sotto choc - la donna (prognosi 10 giorni).

Nel contempo il giudice ha condannato l’imputato al risarcimento dei danni da accertarsi in separata sede, concedendo comunque una condanna provvisionale pari a 85 mila euro per il trentasettenne lennese, molto conosciuto sul territorio e di 15 mila euro per la moglie di Kostenko (difesa dall’avvocato Daniele Negri). E’ stata riconosciuta anche l’aggravante della premeditazione.

L’aggressione e la fuga

Secondo quanto ricostruito dalla Procura e dai carabinieri, l’intenzione di Andrey Kostenko con l’aiuto del complice non era solo quella di dare una lezione, ma di portare a termine sino in fondo la sua vendetta. «Le indagini sono state svolte con grande scrupolo - le parole degli avvocati Francesco Motti e Alessandro Bordoli, difensori di Claudio Selle -Tutti i fotogrammi di quella sera sono stati ricostruiti nei minimi dettagli, inclusi i movimenti di Andrey Kostenko e Hennady Chernenko dopo l’agguato. La dinamica di ciò che è accaduto è chiarissima. Per quanto ci riguarda, giustizia è fatta».

Oltre ai 15 anni di reclusione, per Andrey Kostenko è scattata anche l’interdizione dai pubblici uffici nonché la decadenza dalla potestà genitoriale (subito dopo l’agguato, una delle sue prime preoccupazioni era stata quella di sincerarsi dove fossero i figli, uno avuto da Yuliya Kostenko più altri due da un precedente matrimonio). Una volta espiata la pena, scatterà anche l’espulsione dall’Italia.

Andrey Kostenko e Henady Chernenko si erano poi allontanati lungo la Regina, rientrando verso Como (inizialmente si era pensato ad una fuga più agevole verso Lugano), finendo così sotto la lente dei varchi Ocr presenti lungo la statale 340. Determinante nell’ottica dell’agguato l’arrivo di un’auto con i fari accesi in piena sera, che aveva impedito ai due di portare a termine il piano.

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