Allarme pesci gatto nel lago: «Irresponsabile chi li ha messi»

Lago di Piano La presenza scoperta durante una ricerca sui gamberi americani. Il guardiaparco: «Ecosistema del lago a rischio». Via alla cattura con le nasse

Inquinamento nella Riserva Lago di Piano, soprattutto di carattere biologico. Ed è in merito a quest’ultimo che il guardiaparco incaricato, Vincenzo Perin, lancia l’allarme. «Introdurre il pesce gatto africano nel laghetto è un gesto irresponsabile. Qualcuno l’ha fatto per divertirsi a pescarlo successivamente, ma intanto rischia di compromettere irrimediabilmente l’ecosistema lacustre e la sua fauna abituale». La presenza del pesce non autoctono è emersa per caso, in occasione di una ricerca legata a una tesi di laurea: «Cercavamo gamberi americani, presenti nel lago di Piano, e a un certo punto nella rete è entrato un pesce gatto africano – racconta ancora Perin – Siamo quasi certi che li ha immessi qui l’abbia fatto con la consapevolezza di sbagliare».

Scariche elettriche

Il pesce gatto africano, in termine tecnico Clarias gariepinus, è originario delle acque nordafricane; si adatta a vivere in tutti gli ambienti acquatici e a resistere anche a momenti “asciutti”; è anche in grado di generare scariche elettriche. È una specie onnivora, che si nutre di invertebrati acquatici, piante, plancton e pesci, ma arriva anche a mangiare frutti e piccoli vertebrati terrestri se sta in superficie e deve sopravvivere.

Ma è soprattutto una specie che raggiunge dimensioni smisurate per un piccolo specchio d’acqua come quello di Carlazzo: «Ci sono esemplari che arrivano fino a un metro e mezzo di lunghezza – riferisce il guardiaparco – Certi pesci risultano eccessivamente impattanti: occupano spazi di altre specie e mangiano pesci e tutto ciò che trovano in acqua, alterando irrimediabilmente gli equilibri della fauna locale».

Basse temperature

Al Lago di Piano è iniziata la sua caccia, ma all’insegna degli interrogativi: «Sono state avviate iniziative di contrasto – afferma Perin – in particolare attraverso la cattura con nasse, ma non sappiamo quanti esemplari sono presenti e occorrerebbe svuotare il laghetto per prenderli tutti. Una delle condizioni che li mette più a rischio è la temperatura sotto i 12 gradi».

In Riserva, comunque, c’è anche inquinamento da rifiuti: nell’area dietro i supermercati sono stati raccolti e smaltiti 200 lattine, 74 bottiglie e numerosi contenitori di plastica. «Si tratta di un evento eccezionale, ma da non sottovalutare – commenta Perin - In Riserva , raccogliamo qualche rifiuto qua e là, ma c’è da dire che i visitatori sono per lo più educati».

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