Como: vaccini agli anziani,
un’altra presa in giro
«Aspettate ancora»

La Regione tradisce l’ennesima promessa. Attese ieri le telefonate agli over 80: non sono arrivate. «Meglio verificare bene le liste». Tutto rinviato di nuovo

Entro il 23 marzo dovevano arrivare gli sms a tutti gli ultraottantenni. Non sono arrivati. Entro ieri dovevano arrivare le telefonate con l’indicazione della data del vaccino a tutti gli ultraottantenni. Non sono arrivate. Entro l’11 aprile tutti gli over 80 saranno vaccinati. A questo punto sembra lecito non fidarsi.

La Regione Lombardia tradisce l’ennesima promessa e, di figuraccia in figuraccia, fa infuriare gli anziani che attendono come manna dal cielo l’agognato vaccino contro il Covid: «Mia mamma ha 89 anni, cosa aspettano? Che si ammali» commenta furiosa Mariacarla Gestra. «Mio papà ha 89 anni, ha vissuto la guerra, ha passato la vita a lavorare... è giusto che ci si dimentichi di persone come lui?» si chiede Daniela Fornia. «Mia madre ha 97 anni: ma quante mai saranno le persone sopra i 90 anni da vaccinare per farla aspettare un mese e mezzo?» è la domanda che si fa Norberto Delfinetti.

La novità dell’ultima domenica di marzo, alla vigilia della sesta settimana di vaccinazioni per gli over 80 lombardi, è che le telefonate annunciate nei giorni scorsi dall’assessore Letizia Moratti che sarebbero dovute arrivare - appunto - entro ieri a tutti gli anziani iscritti alla lista vaccini, non sono state fatte. Stando a fonti di stampa che citano l’assessorato al Welfare, il motivo dello slittamento sarebbe legato a esigenze di cautela: cioè si vogliono evitare ulteriori errori controllando le liste, incrociandole con la disponibilità di dosi e quindi procedendo all’assegnazione al centro vaccinale più vicino (non a Pavia, come accaduto a diversi comaschi, tanto per intenderci).

La pazienza è finita

È chiaro, però, che cautele a parte l’ennesima promessa disattesa non sia stata favorevolmente digerita dagli anziani in attesa. E che, al netto della difesa d’ufficio giunta ieri dal sottosegretario all’Interno Nicola Molteni («sui vaccini gli attacchi alla Regione sono stati strumentali e probabilmente di natura politica» ha detto) la pazienza degli over 80 e dei loro famigliari sia ormai esaurita.

Non ne fa certo una questione politica Norberto Delfinetti di Cantù, la cui mamma, Esterina Arnaboldi, vorrebbe legittimamente continuare il suo viaggio verso i cent’anni: «La nostra dottoressa - spiega il figlio - l’ha iscritta subito nelle liste per poter fare la vaccinazione. A questo punto i casi sono due: o se ne fregano delle persone oltre una certa età oppure non hanno ancora pensato come si fa a fare un vaccino a domicilio. E allora mi chiedo: ma quanto ci deve volere? Mia madre ha la badante, noi la andiamo a trovare, le portiamo la spesa, non è forse a rischio? Io faccio delle domande... qualcuno, spero, risponderà».

Le proteste

Medesima frustrazione la prova Daniela Fornia, responsabile del Mercatopoli di Como: «Io vedo tante persone per lavoro e convivo con me mio padre, che ha 89 anni, è cieco e non cammina, ma è una persona molto attiva intelletualmente». Anche per il padre, Pierangelo Fornia, la dottoressa ha provveduto all’iscrizione oltre un mese fa nelle liste del suo assistito: «Mi aveva detto che ci sarebbe voluto del tempo, ma davvero non credevo ne servisse così tanto - commenta la figlia - Io ho il terrore di contagiarlo. I nostri anziani sono le persone che ci hanno cresciuto, che ci hanno accudito, che hanno fatto tutto per noi: non è certo buttato via un vaccino per una persona anziana. E non è giusto che ci si dimentichi così delle persone come mio padre».

«Mia mamma è chiusa in un locale di 45 metri quadri, da settembre praticamente non esce e l’unica cosa che ha avuto è un sms in cui le si chiede scusa e in cui si dice che la sua salute è una priorità. E per fortuna che lo è» commenta, tra l’arrabbiato e l’incredulo, Mariacarla Gestra. Mentre parla è a Faloppio, a casa della madre Elis Matteri: «Ho qui l’adesione stampata fatta alle 13 del 18 febbraio. Non so più a chi rivolgermi per fare un appello perché venga vaccinata». La famiglia della signora Matteri, peraltro, è reduce proprio in questi giorni da un lutto causato dal Covid: «Ho perso una cugina di Garzeno - dice Mariacarla Gestra - Aveva 82 anni e neppure lei ha avuto la possibilità di fare vaccino. Ma davvero la salute è la priorità della nostra regione?».

Ora l’asticella delle promesse - dopo il flop sms e telefonate - è stata spostata all’11 aprile: entro quella data saranno vaccinati tutti gli over 80. Annotato in agenda.
P.Mor.

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