I dubbi della Variante: «Sempre più tavoli, sempre meno certezze»

Tremezzina, la provocazione del sindaco di Griante: «Da noi in un anno non c’è stata neppure una volata. A questo punto meglio fermarsi per evitare continue false illusioni»

Griante

«Aumentano i Tavoli, diminuiscono le certezze. La gente giustamente chiede e noi non possiamo fornire le risposte auspicate su un tema quotidianamente sulla bocca di tutti come la Variante della Tremezzina. La mia è una provocazione, ma a questo punto meglio ipotizzare un anno sabbatico per ripartire poi di slancio che continuare di proroga in proroga a creare false illusioni».

Una frase forte quella pronunciata dal sindaco di Griante, Pietro Ortelli, all’indomani della seconda riunione del Tavolo di regia di cantiere, in cui di fatto le lancette per una ripresa su larga scala dei lavori di scavo sono state spostate da gennaio ad aprile, sperando che tutti i tasselli nel frattempo vadano al loro posto.

«Ripeto quanto già detto più volte anche al vostro giornale. Noi dobbiamo rendere conto ai cittadini ed alla gente che giustamente ci chiede risposte di fronte a una situazione di stallo che oggettivamente comincia a diventare poco sopportabile - la chiosa del primo cittadino -. Ricordo che il 2025 a Griante si chiuderà senza che al portale nord della Ca’ Bianca sia stata effettuata una sola “volata” tramite esplosivo nelle due gallerie sin qui abbozzate. Come sindaco non c’è dubbio che il bilancio per quel che mi riguarda è fortemente negativo. Forse l’unico segnale positivo è rappresentato dal fatto che entro Natale potrebbe essere ultimato il marciapiede salva-pedoni, lato lago. Spero, anzi me lo auguro».

Come più volte rimarcato il portale nord della Ca’ Bianca rappresenta il vero vulnus dei lavori della Variante della Tremezzina. Leggendo tra le righe delle varie riunioni istituzionali che si sono susseguite in questi anni è bene ricordare le parole dell’allora responsabile della Struttura territoriale Anas Lombardia, l’ingegner Nicola Prisco, che aveva definito quella di Griante una situazione «potenzialmente apocalittica». I fatti oggettivamente gli stanno dando ragione.

Il sindaco di Griante ieri è tornato anche sul tema del conferimento a lago di una parte dei materiali di scavo. Una soluzione caldeggiata dal territorio, unito come forse mai in passato su un argomento che ad esempio nella vicina Svizzera rappresenta una prassi consolidata, non da ultimo per la prima fase dei lavori del “secondo tubo” del Gottardo. «La richiesta di conferire una parte dei materiali di scavo a lago è sempre attuale. Di fronte al primo “no” da parte di Arpa - così ci era stato detto - si è registrata poi l’importante apertura a firma del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, ospite a Lezzeno della “Festa del Laagh” - la chiosa di Pietro Ortelli -. Da allora si è parlato di nuovi approfondimenti a livello ministeriale, di valutazioni in corso, ma risposte in questo senso neppure martedì ne sono arrivate. Nel frattempo il Tavolo si è riaggiornato a fine gennaio. Se anche in quel caso non dovessero arrivare buone notizie per il territorio, il computo totale dei mesi senza scavi in galleria, ad eccezione della principale “Comacina” a Colonno, diverrebbe davvero pesante. Lo ripeto, la mia è una provocazione. A questo punto meglio un anno di “fermo macchine” per poi ripartire senza più fermarsi rispetto ai continui rinvii di tre mesi in tre mesi cui stiamo assistendo».

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