Il lago perde l’entusiasmo di Proserpio: per 56 anni protagonista del turismo

Sala Comacina Addio all’ex direttore del Victoria di Menaggio e presidente degli Albergatori. Tra i primi a puntare anche sui mesi più freddi. Quel giorno che ha fatto nevicare ad agosto

Per misurare il garbo e l’eleganza che hanno da sempre contraddistinto la sua lunga carriera nel mondo della ristorazione e dell’hotellerie e così la sua vita basta questo aneddoto e cioè che dal letto dell’ospedale Valduce - nosocomio in cui a luglio era ricoverato - aveva contattato il nostro giornale, chiedendo in punta di piedi un trafiletto per ringraziare medici e infermieri. «Gente meravigliosa», ci aveva confidato Alberto Proserpio, 90 anni, Bertino com’era unanimemente conosciuto. Mercoledì sera, il suo cuore ha cessato di battere nella bella casa della “sua” Sala Comacina.

Al comando

Lo piangono la moglie Monique - madame Niki, conosciuta con un’orchidea in dono in quel di Parigi -, le figlie Tiziana e Isabella con le rispettive famiglie, i parenti (risale a poco tempo fa la scomparsa del fratello Giulio) e così lo piange il mondo dell’ospitalità comasca, ricordando che Bertino Proserpio dal dicembre 2005 all’aprile 2011 era stato alla guida dell’Associazione Albergatori di Confcommercio. Al Grand Hotel Victoria di Menaggio - dove batteva il cuore de “Le Tout Paris”, ristorante plasmato a sua immagine e somiglianza - è legata una parte importante della carriera di Proserpio. Lui che in tempi non sospetti aveva già sperimentato quella destagionalizzazione che oggi il segmento dell’ospitalità lariana sta faticosamente inseguendo.

Il saluto

“La Provincia” aveva seguito l’indimenticabile serata del 14 ottobre 2017, quando dopo 56 anni di sfavillante carriera Proserpio si era congedato dai tanti amici - tra cui Carlo Sangalli e Giovanni Ciceri, a tutt’oggi alla guida di Confcommercio nazionale e Confcommercio Como - con gli effetti speciali di una fontana di champagne e là davanti una riproduzione in miniatura della Tour Eiffel.

«Questa storia professionale finisce qui. Merci beaucoup a tutti. Ne è corsa di acqua sotto i ponti se penso che il nostro primo menù nel 1971 costava 700 lire», le sue parole. Proserpio aveva voluto regalare uno spettacolo pirotecnico davvero d’alto livello. E come non ricordare alla voce fuochi d’artificio luci e colori che dalla sua baita di Genico salutavano l’arrivo dei 20 e più mila spettatori accorsi per la Sagra di San Giovanni.

Da ieri alla sala del commiato dell’impresa Soldarini di Lenno, è iniziata una processione silenziosa per rendere l’ultimo tributo a questo pioniere dell’hotellerie lariana. L’ultimo saluto è fissato alle 10.30 di domani nella parrocchiale di Sala Comacina.

Il ricordo

Da lì il feretro sarà poi tumulato nel piccolo cimitero vista lago. Tra i tanti ricordi spicca quello dell’amico fotografo ed editore comasco Enzo Pifferi: «Albertino Proserpio è stato tra i migliori amici che ho avuto in vita. Fra tutte le sue trovate, una mi ha particolarmente colpito. Eravamo ad agosto e come per incanto ho visto scendere dalla parte più alta del Victoria fiocchi di neve, sparati dall’ultimo piano. Era riuscito a far nevicare il mese d’agosto, mettendo sul terreno una ventina di centimetri di vera neve, tra l’entusiasmo degli allibiti ospiti stranieri».

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