Il progetto del resort non si ferma: «Manovre dei finti ambientalisti»

La difesa In una sala gremita, il sindaco Rino Malacrida replica alle critiche e lancia accuse: «Nei paesi vicini hanno deturpato il paesaggio e nessuno parla. Sbagliato attaccare il turismo»

«Che ci piaccia o no, Torno fa parte di un circuito turistico che non può essere arrestato. Credo che l’ottica giusta sia gestire il flusso del turismo, dando spazio solo a progetti che valorizzino la bellezza del nostro territorio. Questa è l’ottica con la quale noi abbiamo accolto la bozza di progetto. Combatterò con tutte le mie forze contro soggetti che, per interessi diversi, possono danneggiare il paese e il nostro futuro. Traffico sulla Lariana? Sono anni che nessuno, Provincia e Regione, si interessa a questo nostro problema. La questione non si risolve non facendo l’hotel».

Rino Malacrida, sindaco uscente di Torno e candidato alle prossime elezioni comunali, ha risposto così alle polemiche che negli ultimi giorni hanno investito il paesino rivierasco, per via del progetto per un nuovo maxi resort di lusso che potrebbe sorgere in paese, su un’area di 29 mila metri quadrati in riva al lago.

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«Nulla è stato deciso»

Malacrida, davanti a una gremitissima sala – qualcuno è stato addirittura costretto ad attendere fuori – ha prima presentato la propria lista con il programma elettorale, tenendo alla fine il tema più dibattuto degli ultimi tempi. Ciò che emerge è che l’iter, come riportato nell’inchiesta de “La Provincia”, è ancora in corso e nulla è stato deciso, ma comunque al momento non sembra esserci l’intenzione di fare un passo indietro, nonostante le osservazioni da più parti circa l’impatto ambientale che il progetto potrebbe avere.

«Si sta facendo credere che l’amministrazione abbia già deciso di realizzare questo albergo – le parole di Malacrida -. Ad oggi però non esiste nessun progetto definitivo ma solo una bozza di progetto che è al vaglio delle commissioni sovracomunali, che seguiranno un iter valutativo molto lungo e approfondito, che potrebbe richiedere anche due anni e che potrebbe concludersi anche con un parere sfavorevole delle commissioni e quindi, di fatto, non approdare a nulla. Inoltre, qualora venisse approvato dai vari enti preposti, dovrebbe passare anche al vaglio degli uffici tecnici comunali e solo infine approderà in consiglio comunale».

E aggiunge: «Hanno comunicato ai media, giornali, social, che saranno 30mila i mq di edificazione, a fronte dei circa 6000 mq di nuova edificazione, di cui meno di 5000 fuori terra, che potrebbero ridursi anche fino al 50% durante l’iter valutativo». I quasi 30mila metri quadri di cui parla il sindaco sono infatti riferiti a tutta l’area interessata dal progetto, inclusi gli spazi verdi.

«Nell’aprile 2024 c’è stato un incontro in Comune dove tutte le associazioni di categoria erano state invitate per discutere su come procedere per la valutazione della bozza di progetto; la minoranza non si è presentata. L’unica associazione presente, Legambiente, non ha proferito parola. Quello che non si dice è che l’area eventualmente interessata è ad oggi totalmente dissestata e su di essa il Comune non ha mai potuto intervenire perché proprietà privata».

«Ho sentito dire tante cose anche sul perché, eventualmente, non si dovrebbe fare questo albergo: danneggiamento del territorio e dei beni artistici e questo non può accadere perché ci sono le commissioni che valutano proprio questo aspetto. Problema per la viabilità: conosciamo tutti i problemi che caratterizzano la Lariana e la questione non si risolve non facendo l’hotel».

«Sapevano tutto»

Quindi lo sguardo ai paesi vicini. «Nei paesi limitrofi ci sono strutture con progetti già approvati o in via di definizione che veramente deturpano il paesaggio e che inoltre causeranno comunque problemi di viabilità. Come mai nessuno di questi finti ambientalisti è intervenuto? Come mai solo a Torno a tre settimane dalle elezioni? Il problema della viabilità non si risolve dicendo “A Torno basta turismo”. Chi attacca il turismo come fosse la causa di tutti i mali ha un’ottica superficiale, ristretta e inadatta a gestire i problemi connessi. Con le entrate del turismo si può non aumentare le tasse, si finanziano interventi, si sistemano aree del territorio fruibili dai cittadini stessi. Non abbiamo detto no a priori, ma neppure sì a priori».

E ha concluso: «Ci siamo chiesti: potrebbe essere un vantaggio per Torno? Che guadagno potrebbero avere i cittadini? In questo momento non lo sappiamo, perché è tutto in via di definizione, però vogliamo poter capire, poter aspettare la conclusione dell’iter e valutare, non buttare via a priori una potenziale opportunità di crescita importante per Torno».

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