Cronaca / Lago e valli
Mercoledì 05 Novembre 2025
La galleria ciclopedonale “salva ciclisti”: finanziata 5 anni fa, ancora sulla carta
San Siro: all’origine del blocco un contenzioso tra la ditta che ha vinto l’appalto e alcuni fornitori. Eppure c’è un finanziamento regionale
San Siro
Si chiude ormai anche il 2025 e l’attesissima galleria ciclo-pedonale della Gaeta rimane una chimera. A dispetto di un finanziamento regionale di quasi 500 mila euro disponibile fin dal 2020, di un progetto esecutivo da 150 mila euro e di un appalto affidato alla ditta “Veneta 21 s.r.l” di Alpago, nulla è stato fatto.
Sulla parete che dovrebbe essere l’inizio del tunnel, c’è un cartello che annuncia i lavori, ormai sbiadito dal tempo. A suo tempo erano stati effettuati i carotaggi, operazione propedeutica allo scavo vero e proprio, ma poi più nulla è stato fatto. Restano i numerosi titoli affidati ai giornali con l’annuncio che l’intervento sarebbe ben presto diventato una bellissima realtà.
E così i turisti amanti dei pedali che percorrono la pista ciclabile esterna alle gallerie da San Siro verso Menaggio, quando alla Gaeta sbucava sulla strada statale continuano a trovarsi disorientati: la scelta obbligata, infatti, è fra un attraversamento della trafficata Regina in piena curva per poi riattraversare poco oltre o proseguire percorrendo la galleria più piccola contromano, sempre in curva. Nell’uno e nell’altro caso il rischio di essere investiti è comprensibilmente altissimo.
«Quel passaggio è pericolosissimo – rimarca anche il sindaco di San Siro, Nicola Mappa – Per ben due volte, negli anni scorsi, era stato annunciato il via ai lavori e i entrambi i casi c’è stata un’immediata interruzione. Ci sono stati problemi con la ditta appaltatrice, ma ora speriamo che l’intervento si possa compiere, perché, come ripeto, una pista ciclabile con quel passaggio a dir poco critico rischia di trasformarsi in trappola».
La soluzione per un transito in piena sicurezza è una piccola galleria ciclopedonale a lato di quella della Regina, con una sezione che parla di 44,29 metri di lunghezza e 2,50 di larghezza. Non esattamente un’impresa ciclopica, per riassumere.
I lavori, come già annunciato, non interferiranno in alcun modo con la delicata viabilità della statale.
Il finanziamento era stato assegnato alla Comunità montana Valli del Lario e del Ceresio, trattandosi di opera di valenza sovraccomunale. L’impresa “Veneta 21 s.r.l” ha eseguito le prove di consistenza della roccia, ma non ha poi trovato l’accordo sperato con le ditte subappaltatrici e intanto il tempo è trascorso. Invano.
Sono infatti passati ben cinque anni e in base a indiscrezioni chi ha appaltato l’opera pretendeva ora diverse centinaia di mila euro in più. Il contenzioso sembra ora essere stato risolto, nel senso che la ditta incaricata sarebbe stata estromessa.
«Bisogna ripartire al più presto – interviene il presidente della Comunità montana, Mauro Robba – . Stiamo lavorando con i nostri uffici per velocizzare il più possibile la procedura e sono convinto che la soluzione sia ormai prossima». Che sia davvero la volta buona?
© RIPRODUZIONE RISERVATA