
Cronaca / Lago e valli
Sabato 19 Luglio 2025
Lo scandalo della Variante: «I ritardi penalizzano anche il turismo»
Griante: il presidente degli albergatori firma la petizione sulla Regina. E sui materiali di scavo nel lago rilancia: «Nessun problema ambientale»

Griante
«Ho firmato oggi (ieri, ndr.) a Cadenabbia - Griante - la raccolta firme per impedire ai mezzi pesanti di imboccare le strettoie della Regina. Raccolta che contempla anche una nuova segnaletica verticale. Se disponibile avrei firmato anche la seconda raccolta firme, relativa al conferimento a lago di una parte dei materiali di scavo della Variante».
A metà pomeriggio, con tanto di foto a corredo, il presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como e albergatore di lungo corso in quel di Bellagio, Luca Leoni, ha dunque confermato la propria adesione alla doppia “battaglia popolare” che sta animando il dibattito lungo i Comuni che ospitano strettoie e tracciato della variante (dibattito poi allargato anche ad altri Municipi) da una dozzina di giorni a questa parte.
«In Svizzera le regole d’ingaggio per il conferimento nel lago dei Quattro Cantoni di una parte dei materiali di scavo del “secondo tubo” autostradale del Gottardo sono chiare. Da noi no. Giusto dunque mettere ordine anche in questo ambito. E credo che la volontà popolare sia un aspetto di cui chi poi deve assumere le decisioni in merito non può non tenere nella debita considerazione - le parole di Luca Leoni -. Stiamo parlando per quel che concerne la roccia del San Martino a Griante di arsenico naturale presente da secoli. Si tratta di rocce mai toccate dall’uomo e incontaminate. Non vedo perché non potrebbero essere utilizzate per abbellire le spiagge e creare opportunità anche al servizio del turismo. Capisco la burocrazia e le norme stringenti. Ma di fronte a materiale incontaminato di una roccia che già di per sé degrada nel lago non capisco tutti questi ostacoli e divieti, tuttora in essere».
Il conferimento a lago di una parte del materiale di scavo della Variante della Tremezzina rappresenta anche l’occasione per il presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio per ribadire che «i ritardi nella realizzazione della Variante della Tremezzina e le code infinite nelle strettoie tra Colonno e Ossuccio hanno un peso rilevante anche sul turismo», fermo restando però - sottolineatura di rilievo - che «i residenti e le loro legittime esigenze rappresentano l’aspetto prioritario del nostro territorio».
«Se accontentiamo i residenti, siamo poi nelle condizioni di accontentare anche i turisti», la chiosa di Luca Leoni. Nel contempo, l’albergatore della “perla del Lario” ha rilanciato l’opportunità di valutare in tempi celeri «un potenziamento efficace dell’autostrada che corre lungo il lago». Questo perché «abbiamo l’opportunità di collegare le due sponde e gli stessi Comuni rivieraschi attraverso il lago senza dover intasare ulteriormente la Regina così come la Lariana. Ma questa risorsa non viene sfruttata a sufficienza».
«Da presidente degli albergatori sottolineo che abbiamo grandi alberghi o meglio il fior fiore dell’hotellerie italiana (e non solo) e località conosciute in tutto il mondo eppure quanto ai collegamenti si sa quanto si parte, ma non si sa quanto si arriva - la chiosa di Luca Leoni - Tutto questo non è obiettivamente accettabile. Difficile spiegare a un turista perché ci si impiegano sei ore per arrivare a Milano da New York e magari quattro-cinque ore per raggiungere l’albergo sul lago di Como dalla Malpensa». Infine un accenno inevitabile alle dinamiche legate al cantiere della Variante della Tremezzina. «Ho letto che mercoledì c’è stata una nuova apertura di Anas per una ripresa su larga scala da metà settembre o da inizio ottobre dei lavori della variante - le parole del presidente dell’Associazione Albergatori di Confcommercio Como -. Ma un’apertura in tal senso c’era già stata lo scorso anno. Eppure dodici mesi dopo i lavori sono ancora fermi al palo. Direi che il momento delle parole e delle promesse è terminato. Ora servono i fatti».
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