Case, alberghi e tre nuove darsene: sull’intervento nell’area Pliniana a Torno “frena” anche la Regione

La situazione La contestata variante al Piano del territorio. L’assessore Comazzi: «Necessaria una valutazione ambientale»

Un’area di grande pregio in zona Pliniana che potrebbe completamente cambiare faccia attraverso una variante al Piano di governo del territorio. Un intervento contestato, quello avviato ormai da mesi, e del quale avevamo parlato già in passato su queste colonne.

Adesso, anche la Regione - chiamata direttamente in causa da un’interpellanza presentata da Onorio Rosati di Alleanza Verdi e Sinistra - frena l’intervento, sottolineando la necessità di una valutazione ambientale più approfondita.

Secondo il gruppo consiliare regionale - ma anche un fronte di cittadini ed associazioni del paese - «si sta stravolgendo in maniera irreversibile circa 30.000 mq. di area fronte lago con 116 nuove stanze di albergo e 2 ristoranti con 210 coperti, bar, centro spa e circa 10.000 mc di nuova residenza che, in base alle dotazioni regionali, equivalgono a n.67 nuovi abitanti insediabili». L’ipotesi di progetto prevede anche 120 posti auto e tre nuove darsene, realizzazione di due livelli di percorsi carrai sovrapposti uno scoperto e l’altro interrato, posti lungo il confine sud del lotto, a valle ed in adiacenza alla via Pliniana,

Ebbene, secondo la Regione ed in particolare l’assessore al Territorio e sistemi verdi Gianluca Comazzi «il comune di Torno rientra tra i comuni interessati da obiettivi prioritari di interesse regionale espressamente indicati dal Piano Territoriale Regionale (PTR), ed in particolare dall’obiettivo “Zone di preservazione e salvaguardia ambientale – Ambito del Lago di Como”».

Di conseguenza «in relazione a tale individuazione, viene previsto che i PGT dei comuni interessati da obiettivi prioritari di interesse regionale siano assoggettati (in sede di redazione del Documento di Piano del PGT o sua variante) ad una “valutazione di compatibilità” rammentando che in base alla citata legge regionale “il PTR costituisce quadro di riferimento per la verifica di compatibilità degli atti di governo del territorio” e, quindi, ogni atto di pianificazione in Lombardia “deve complessivamente fare propri e mirare al conseguimento degli obiettivi del PTR”».

In altre parole, per dirla con Elisabetta Patelli, Emanuela Urzia e Massimo Capozziello (tra i primi a segnalare la questione) «la Regione chiarisce anzitutto la necessità assoluta di un procedimento di “ Valutazione ambientale strategica”, considerato il pregio dell’area interessata. Abbiamo comunque inoltrato al Comune altre osservazioni che riteniamo utili al dibattito futuro: esse attengono alla straordinaria ricchezza ambientale e storica dell’area, all’incremento indotto di viabilità sulla strada Lariana, già al collasso, alla strage di patrimonio arboreo centenario e infine alla valutazione (anche economica) che la perdita irreversibile di quel tratto di paradiso non porta alcun beneficio per i cittadini di Torno. E privatizzando quel tratto di costa , come già avvenuto per i resort adiacenti, sottrae di fatto qualcosa a tutti noi». Il dibattito continua.

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