Cronaca / Lago e valli
Giovedì 06 Novembre 2025
Nilla, ha 105 anni la prima donna sindaco. L’ex pm Di Pietro era stato suo segretario
Blessagno, è stata festeggiata dagli attuali amministratori. Nel 1946 aveva preso un’auto a noleggio per portare a Como le schede del referendum
Blessagno
Entusiasmo, sensibilità, passione e tanta competenza. Un percorso lungo 105 anni quello di Nilla Lanfranconi che proprio ieri ha tagliato il prestigioso traguardo, circondata dall’affetto dei suoi familiari e da una delegazione di amministratori comunali di Blessagno, guidati dal vice sindaco Maria Assunta Pinchetti e dall’operatore ecologico Ettore Canevali che hanno reso omaggio, con gratitudine e con profondo senso di appartenenza ad un sindaco lungimirante e che vanta un prestigioso primato, ovvero quello di essere stato il primo sindaco donna della Valle d’Intelvi.
Nata il 5 novembre del 1920, Nella è stata primo cittadino a Blessagno nel 1976. Una grande sindaca, ma anche una donna decisa e determinata che ha sempre operato per il bene della comunità, dicono tutti. Sempre in prima linea per la lotta delle pari opportunità, la tutela delle donne e la loro valorizzazione nel campo lavorativo, economico e sociale in tempi non troppo vicini, ma neppure così lontani. E’ stata proprio Nilla a realizzare il primo depuratore in Valle d’Intelvi, a dimostrazione della sua sensibilità a salvaguardia della tutela ambientale del territorio. Tra i suoi tanti collaboratori, uno in particolare: l’allora giovane segretario comunale, poi pubblico ministero del pool di Mani Pulite e infine ex ministro Antonio Di Pietro . Con Di Pietro, Nilla ha sempre conservato un legame di sincera amicizia che dura ancora oggi.
Oggi Nilla Lanfranconi è ospite nella casa di riposo Sacro Cuore di Dizzasco. Vedova di guerra (il suo primo marito cadde nel secondo conflitto bellico) fu impiegata al comune di Pigra in piena guerra. Fu lei ad organizzare nel 1946 in municipio il seggio elettorale per il referendum costituzionale tra Monarchia e Repubblica e a far votare le prime donne del paese, alle urne dopo l’approvazione della legge sul suffragio universale. Dopo lo spoglio, a bordo di un auto presa a noleggio portò le schede in Prefettura.
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