Referendum, a Cavargna solo dieci elettori al seggio

Domenica e lunedì Percentuale del 6,99%, male anche Garzeno e Livo

Cavargna

Cavargna, il più minuscolo Comune della Valle, fa regolarmente a gara con Val Rezzo per lo scettro di paese italiano più povero come reddito medio, ma è un dato fasullo legato al frontalierato, che rappresenta la quasi totale fonte di un reddito cospicuo che non viene dichiarato in Italia.

Un record vero, però, il borgo più periferico della Val Cavargna se l’è guadagnato in occasione dei recenti referendum: su 170 abitanti erano 143 gli aventi diritto al voto e alle urne si sono recati soltanto in 10, pari a una percentuale del 6,99%. Al seggio, aperto per 24 ore nell’arco di due giornate, è arrivato insomma un elettore ogni due ore e mezza.

Le affluenze

Negli altri tre Comuni della Cavargna la percentuale è stata attorno al 10%, comunque ben al sotto del 30% nazionale. Anche in Alto Lario le percentuali dell’affluenza sono molto inferiori a quella nazionale: a Garzeno, in Valle Albano, hanno votato in 51 sugli 563 aventi diritto (9,08) e un elettore non ha ritirato la scheda gialla sulla “cittadinanza italiana”, abbassando la percentuale all’8,88%. Ben più alta l’affluenza a Stazzona (16,73%), mentre anche a Dongo, il principale Comune del territorio con Gravedona ed Uniti, non è stato superato il 20% (18,44%), con un curioso lieve incremento per il referendum sulla cittadinanza (18.71%). A Livo hanno votato 12 elettori su 132 (9,09%). A cosa si possono attribuire delle percentuali così esigue rispetti a quelle già di per sé ridotte a livello nazionale? Proprio il frontalierato, a detta del sindaco di Cavargna, Ermanno Rumi, sarebbe la causa prima: «Per due motivi – puntualizza – : la forza lavoro di Cavargna è quasi esclusivamente fatta di lavoratori che vanno oltre confine e, inevitabilmente, le problematiche relative al lavoro in Italia sono meno sentite. Chi lavora in Canton Ticino, inoltre, conosce le normative locali, tra cui il tempo richiesto agli stranieri per la cittadinanza, che è di 12 anni, e ritenendo più sicura la Svizzera non ha condiviso il referendum che prevedeva il dimezzamento da 10 a 5 anni dei termini».

I referendum, inoltre, sono stati chiesti dalla Cgil col supporto del PD e a una delle ultime elezioni politiche a Cavargna non era passato inosservato l’unico voto ottenuto dal Partito democratico, tanto che una troupe del programma televisivo Propaganda live era salita in Valle cercando, un po’ ironicamente, di scovare l’unico “infiltrato” di centrosinistra.

Scelte politiche

«La propaganda per il non voto ha sicuramente contribuito ad orientare gli elettori del paese – conclude Rumi – che come si può desumere dagli esiti delle consultazioni elettorali non sono vicini al PD».

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